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Coppa d'Africa, esordio nel dolore

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È il silenzio carico di dolore dello stadio di Luanda prima di Angola–Mali la colonna sonora che accompagna l'avvio della Coppa d'Africa più discussa della storia. Non basta però un minuto di raccoglimento per mandare in archivio il dramma scatenato dall'attacco terroristico di venerdì al pullman del Togo, che ha provocato la morte di due componenti dello staff e dell'autista (il decesso di quest'ultimo però sarebbe stato smentito da fonti del governo angolano). Contraddittorie anche le notizie sul ritiro del Togo. Ieri i giocatori si erano decisi a rimanere in Angola, ma il primo ministro Houngbo si era opposto per motivi di sicurezza. Nella tarda serata si sarebbe giunti al compromesso: la squadra rientrerà in Togo per i tre giorni di lutto nazionale poi, se la Caf lo permetterà, tornerà in Angola per giocare la Coppa d'Africa. Il Togo avrebbero dovuto esordire oggi col Ghana: salvo sorprese, si giocheranno soltanto Malawi–Algeria e Costa d'Avorio–Burkina (Eurosport dalle 14.30). Mentre i separatisti del Fronte di Liberazione dell'enclave di Cabinda promettono che in Angola «le armi continueranno a parlare», a Johannesburg è stato operato il portiere togolese Obilale, rimasto gravemente ferito nell'attentato di venerdì e trasferito d'urgenza in un ospedale sudafricano. Sul campo, è stato subito spettacolo con un 4-4 clamoroso, acciuffato dal Mali al 95' con Yatabare (in gol anche Kanoute e due volte Keita) dopo che l'Angola si era portata sul 4-0 con la doppietta di Flavio e le reti su rigore di Gilberto e Manucho.

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