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La coppia To-To può arrivare fino in Sudafrica

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Unmiracolo sudafricano. Ricordate? Aveva cominciato Paolo Maldini a fiutarla, dopo l'odiosa Corea mondiale, lasciando nei guai Trapattoni. Poi, dopo Germania 2006 («tutti per Lippi, Lippi per tutti»), con l'arrivo di Donadoni la Grande Fuga: prima Alessandro Nesta, perseguitato dalla sfortuna e solo oggi tornato grande, poi Francesco Totti, lui pure vittima d'infortuni ma soprattutto in malcelato disaccordo con il nuovo Ct. L'Italia perdeva gli ormai mitici Gemelli di Roma, coetanei (1976), rivali infiniti nel derby capitolino, uniti da due ori azzurri, prima l'Europeo Under 21 vinto in Spagna nel '96, poi il trionfo di Berlino che li fece protagonisti esaltati come guerrieri vincitori nella storica note del Circo Massimo. Lunga pausa senza Nazionale ed ecco Totti farsi avanti per Lippi, naturalmente su sollecitazione del Ct il quale, piuttosto che convocare Cassano, punta sul campione che dell'inquieto barese e' stato compagno e maestro. «Volete un Piedibuoni? - sembra dir Lippi - e allora vi do il migliore». Il Sudafrica diventa dunque obiettivo straordinario per chi ha lasciato la Nazionale spontaneamente, come Totti, e chi ha visto nel ritorno di Lippi sulla panchina azzurra la rinascita del Club dei Berlinesi: così rientrano dall'estero Cannavaro, Grosso, Barzagli, Zaccardo sull'esempio di Zambrotta e Oddo, ma in particolare - io credo - sollecitati da Beckham, l'Eroe dei Due Mondi che cerca, grazie al Milan, di rientrare nella rosa d'Inghilterra agli ordini di Capello. Come dato tecnico di fondo, il Mondiale 2010 diventa motivo d'impegno di campioni che temono di essere dimenticati dalla loro Selezione (vedi Ronaldinho) mentre un tempo succedeva il contrario: i giocatori destinati al Mondiale frenavano nei rispettivi club per garantirsi la condizione fisica migliore nel grande evento. Così, nel fatidico 2010, esplode anche il ritorno in Italia di Luca Toni, l'Incompreso di Monaco di Baviera, ingaggiato dalla Roma che si dona - proprio a Capodanno - il centravanti classico che le manca da anni. Lo ha raccomandato Totti, ormai condottiero giallorosso anche in chiave societaria, per avere l'interlocutore ideale in campo, il compagno con cui ritrovarsi nella fabbrica del gol e corroborare i rinascenti sogni di scudetto che - come sussurra Ranieri e grida Spalletti - non sembrano impossibili. E non solo: la Grande Idea è quella di trovarsi insieme anche in Sudafrica. Un azzardo, naturalmente, perché vista così la Nazionale di Lippi sembra più che mai vecchiotta, ma è evidente che lo scorbutico viareggino, ormai punzecchiato dalla critica che ha già dimenticato i suoi successi, chiederà al Gruppo, ai fedelissimi, l'impresa di bissare il titolo che realizzò solo Pozzo nel '34 e nel '38. Ci sta eccome, dunque, l'Operazione TO-TO, Totti-Toni, che - mutuando una battuta del Principe De Curtis - sembrano dire all'Italia azzurra «Siamo a sua completa disposizione, corpo, anima e frattaglie».

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