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«Noi donne padrone del tavolo»

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Tavolipieni, gente stravagante, sciarpe e cappelli a coprire smorfie e gesti di tensione, un rumore che zittisce tutto il resto: quello delle fiches. Come i tennisti aggiustano le corde in attesa del punto, i giocatori di poker si passano tra le dita le «monete» della posta. Non le contano, ma dà sicurezza averle lì davanti, sentirle ancora proprie. Per il casinò si aggirano anche i rappresentanti del PokerStars.it Team Italia. Tre uomini e una donna. Elena Ichim, 25 anni, nata a Bucarest e cresciuta a Montecatini, è considerata una grande promessa e si dedica a tempo pieno al poker da un anno. I suoi occhi di ghiaccio le servono a ipnotizzare gli avversari. Non a caso l'hanno scelta come testimonial in televisione. È un gioco anche per donne? «Decisamente. E abbiamo un bel vantaggio: gli uomini credono che siamo meno capaci di loro e finiscono per sottovalutarci». Come si riconosce il "pollo" del tavolo? «Da tante cose, come la gestualità o il modo di puntare. Basta stare attenti e osservare tutti gli avversari». Come è nata la sua passione? «Guardando le partite del mio fidanzato. L'ho seguito nei tornei e ho iniziato a giocare anche io». Come si diventa campioni? «Giocando tanto, anche cinque-sei ore di seguito su internet. Io riesco a tenere aperti 3-4 tavoli insieme, c'è chi fa anche di più. Il fatto di giocare molto online mi ha fatto diventare "aggressiva": tipico dei professionisti nati su internet. È importante studiare anche la teoria: il poker è concentrazione e matematica». Quanto è riuscita a vincere finora? «Circa 20mila euro. Mi sono avvicinata al poker come un hobby ma se inizia a prenderlo come lavoro capisci che puoi guadagnare tanto». Ale. Aus.

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