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Costumi, ritorno al passato

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Il2010 è alle porte e il movimento natatorio internazionale si appresta a vivere l'ennesima rivoluzione che costringe un po' tutti, dagli appassionati ai professionisti fino agli addetti ai lavori, a congetturare sul nuoto che verrà. Spieghiamo. Al centro del dibattito ci sono, manco a dirlo, i superbody. Con l'utilizzo di questi costumi di ultima generazione realizzare un record del mondo sembra facile come bere un bicchier d'acqua e la parola magica sembra essere una: poliuretano. Questo materiale, nato come alternativa sintetica della gomma, è divenuto l'oggetto del contendere nel momento in cui comincia ad essere utilizzato per la produzione di costumi da piscina. Niente più attrito e notevoli vantaggi nella fase di galleggiamento, in due parole l'uomo diventa un pesce. La Fina approva i superbody, poi li ripudia, poi, addirittura, li classifica: questo va bene, quell'altro no. L'unica cosa chiara in mezzo a tanta confusione è che la Federazione Internazionale non è in grado di gestire la situazione. E la soluzione? Da gennaio 2010 si ritorna all'antico, niente più costumoni e addio ai record di oggi (restano validi ma ci sarà mai qualcuno in grado di batterli?). Un salto nel passato, dice qualcuno, un ritorno al nuoto più spettacolare, secondo qualcun altro. Come sembra evidente, nessuno ammetterà di avere torto se non prima di averlo visto coi propri occhi. Per questo bisognerà attendere il 7 di aprile, quando partirà il Campionato mondiale in vasca corta nell'insolita cornice di Dubai. Slip per gli uomini e costume intero classico per le donne. Il cronometro, per fortuna, resta quello di sempre e il suo giudizio sarà inconfutabile. L'anno nuovo prevede però un altro appuntamento di cartello: il Campionato europeo in vasca lunga che si svolgerà a Budapest. Sarà curioso vedere come i campioni del momento sapranno adattarsi alla novità. C'è da dire che l'utilizzo dei body avvantaggiava l'atleta in due momenti particolari della sua gara, la virata e la fase subacquea. Il danno più consistente lo subiranno, evidentemente, tutti quegli atleti che hanno tramutato queste due fasi nei propri punti di forza. Non ci resta che aspettare e vedere l'effetto che fa, senza escludere categoricamente un ennesimo passo indietro. E se a Londra 2012 si tornasse ai superbody? Ale.Mor.

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