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Roma, i bocciati di Ranieri

Stadio Olimpico, Europa League: Roma-Fulham. Doni a terra infortunato (Foto Gmt)

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Non sono «dissidenti» come quelli della Lazio, ma hanno il volto triste di Pandev e Ledesma. Dopo il derby della goduria giallorossa c'è anche una Roma che non sorride: quella dei bocciati. Dalle scelte di Ranieri, sempre più forti e confermate nel tempo. Il tecnico ha formato un gruppo ristretto di titolari e la squadra ha finalmente un'identità definita. Ma c'è il rovescio della medaglia con su scritto i nomi di Doni, Baptista, Taddei, Cicinho e Artur. Loro compongono la folta colonia di brasiliani scontenti, Motta, Guberti, Tonetto e Cerci sono i rappresentanti italiani del «partito». Tanta roba, per dirla con le parole di Spalletti. Soprattutto in termini di ingaggio. Baptista l'esempio più eclatante: con oltre 3 milioni netti inclusi i premi ha il terzo stipendio più alto nella Roma (dietro a Totti e De Rossi) e non ha ancora giocato una partita dall'inizio in campionato. A Siena è entrato dopo 16 minuti ma è stato sostituito da Vucinic prima della fine. La sua seconda stagione in giallorosso si sta trasformando in un'agonia. Doni guadagna poco meno di Baptista, è nazionale come lui, ma non gioca più. La Roma sta per rinnovare il contratto a Julio Sergio (scelta sacrosanta) e ha fatto presente a Doni che non potrà permettersi un ingaggio del genere per un «panchinaro». Lo stesso discorso fatto a Cicinho che, contentino con il Basilea a parte, fatica a trovare spazio anche in panchina. Il Portsmouth si è interessato a lui e Baptista: a Trigoria attendono segnali concreti. E Taddei che fine ha fatto? Titolare indiscusso delle ultime stagioni, non gioca titolare dal 28 ottobre, quando si è fatto espellere a Udine. Ha pagato quel cartellino e un rendimento sempre al di sotto delle attese. Con il contratto in scadenza sente ormai vicino l'epilogo della sua esperienza romana. Artur dovrebbe andare a Livorno già a gennaio. Motta resta ma non si sa fino a quando. Le ultime due partite le ha viste dalla tribuna, altro che ballottaggio con Burdisso. Ora è stato scavalcato anche da Cassetti e la Roma non è più così convinta di riscattarlo dall'Udinese a giugno. Tonetto, prima di rifarsi male, era rimasto deluso dalle scelte di Ranieri che spesso gli ha preferito addirittura Pit. Guberti e Cerci fanno meno clamore, ma pure la loro stagione è una parabola discendente. Utilizzati con frequenza a inizio stagione, ora festeggiano se sono convocati.   L'allenatore non li «vede», la Roma cerca acquirenti anche per loro. In uscita da Trigoria c'è la fila: per ultimi vengono Esposito, Antunes e Pit. Il piano cessioni è partito con un duplice scopo: fare cassa e racimolare qualcosa per l'attaccante chiesto da Ranieri. L'agente di Pavlyuchenko (quello vero...) ha confermato i contatti telefonici con la Roma ma anche la concorrenza di Spartak, Zenit e Arsenal, Toni verrebbe in ginocchio, Van Nistelrooy smania per lasciare il Real e Rosella Sensi confida nell'«amicizia» con il club madridista.   Il nome di Adriano va sempre di moda e il tecnico del Flamengo Andrade ha svelato l'interesse dei giallorossi per l'Imperatore. Ma prima bisogna vendere. Intanto oggi è prevista la ripresa degli allenamenti con una doppia seduta e gli accertamenti clinici per Mexes: il francese ha rimediato una distorsione al ginocchio con interessamento del collaterale e rischia di rientrare in campo direttamente nel 2010.  

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