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Verdetto scritto il 31 agosto

L'allenatore della Lazio Ballardini

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Verdetto già scritto: la Lazio abbandona l'Europa dopo la terza sconfitta in cinque partite. Una gara che è la sintesi esatta di questa partecipazione al secondo torneo continentale, quello con quel bruttissimo logo giallorosso. Sfortuna, arbitri modesti, ma anche disattezioni fatali a certi livelli. Arriva il ko, ingiusto per quanto visto in campo contro il Salisburgo, si replica il 2-1 dell'Olimpico quando cominciò la crisi irreversibile di gioco e di risultati della Lazio. Quella notte l'uscita sbagliata di Bizzarri e l'harakiri di Cribari fece la differenza a favore degli austriaci ora a punteggio pieno nel girone. Poi un gruppo davvero anomalo dove nessuno ha pareggiato ha fatto il resto insieme all'arbitraggio vergognoso di Villarreal. Ieri una buona partenza aveva illuso, poi dopo venti minuti gli avversari scoprono di trovarsi di fronte una buona squadra che si sa difendere ma se si tratta di attaccare allora c'è il vuoto. Gol dei padroni di casa, pari orgoglioso di Foggia, rigore negato a Zarate e sul contropiede sigillo per l'apoteosi austriaca. Game over, tutti a casa a riflettere sul terzo fallimento consecutivo degli ultimi anni. Il primo con Caso in Uefa, poi con Rossi in Champions, infine con Ballardini nell'Europa League. Tutto già scritto prima ancora di cominciare: soliti errori, solita storia, solita tristezza. Del resto senza rinforzi, senza sostituire Ledesma e Pandev, l'epilogo era noto già il 31 agosto. Ora il derby, una partita che vale un pezzo importante di stagione.

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