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Un novembre con tante luci e poche ombre

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Laquattordicesima sconfitta consecutiva dell'Italrugby avrebbe aperto una crisi profonda, al di là dei limiti di questa squadra. Gli Azzurri crescono, invertendo una tendenza negativa divenuta preoccupante la scorsa stagione. Questo Novembre lascia negli occhi molte cose positive. La mischia, innanzitutto. Nei primi cinque uomini oggi l'Italia è tra le prime al mondo, senza discussioni. Anche in terza linea sarebbe lo stesso, se un crociato rotto non costringesse il capitano Parisse a saltare, a meno di miracoli, il prossimo Sei Nazioni. In seconda linea la coppia «sudafricana» Del Fava-Geldenhuys regala centimetri, chili e sostanza. In mediana le prove di Tebaldi presentano più luci che ombre, così come quelle di Gower, giocatore di personalità e in grado di variare il gioco, in attesa che cresca Bocchino, ottimo con la «A». La linea veloce è il reparto che presenta meno progressi. L'involuzione di Canale è ormai preoccupante, Garcia difende e va dritto ma, a livello internazionale in quella posizione servirebbero anche mani e gioco al piede. Il ritorno in campo di Masi potrebbe fornire un salto di qualità. All'ala Mirco Bergamasco è una sicurezza, mentre Mc Lean è migliorato moltissimo nella confidenza e il suo piede sinistro è troppo importante. Insomma, al di là delle sconfitte che risentono di un calendario che ci mette costantemente contro le migliori del mondo, è lecito sperare nel miglior Sei Nazioni della storia.

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