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La Roma è in vendita

Rosella Sensi

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Ci siamo! Il passaggio cruciale per definire il futuro societario della Italpetroli, ma soprattutto della As Roma, si sta delineando. Mediobanca, advisor nominato da Compagnia Italpetroli per il risanamento del debito con di Unicredit per i noti 324,9 milioni di euro avrebbe ricevuto dagli azionisti di maggioranza il mandato per la cessione di «tutti» gli asset in loro possesso. E per tutti si intende tutti: Roma compresa. La notizia, lanciata dal sito di Milano Finanza e confermata a Il Tempo da fonti «bancarie», è il punto di svolta visto che finora la famiglia Sensi, azionista di maggioranza di Italpetroli, aveva dato mandato a vendere molti dei suoi asset ma non il club giallorosso: per certi versi il piatto più appetibile. In questo modo la merchant bank presieduta da Cesare Geronzi avrebbe il compito di gestire, oltre alla valorizzazione del «marchio» Roma, anche la possibile cessione del club giallorosso. In caso di cessione della società, i Sensi potrebbero riservarsi i diritti sui proventi ricavati dal nuovo stadio che sarà costruito per ospitare la squadra.   Non a caso già da qualche giorno l'istituto bancario di piazzetta Cuccia, si starebbe muovendo (con quelli che in gergo vengono definiti confidential agreement) per cercare papabili acquirenti: cosa che circa un anno fa non era riuscita a Lazard e a Banca Finnat prima ancora. In soldoni, se Mediobanca non dovesse riuscire in tempi relativamente stretti a trovare acquirenti interessati al «mattone» di Italpetroli o al business di stoccaggio (altro pezzo forte della Compagnia), si passerebbe all'ipotesi «due»: la cessione della Roma più volte auspicata dalla tifoseria giallorossa in chiara rottura con l'attuale proprietà. Questa «exit strategy» dei Sensi è un'operazione a trecentosessanta gradi, che non esclude l'ipotesi di acquirenti esteri, ma che privilegerebbe gruppi o fondi di investimento italiani. Sarebbe questa l'ultima mossa della Sensi per trovare una soluzione che consenta al Gruppo di saldare del debito nei confronti di Unicredit che continua a pressare per il rientro dell'esposizione in tempi stretti.   Preoccupazione in questo senso, soprattutto per il futuro del club calcistico, era stata espressa nei giorni scorsi dal sindaco di Roma Alemanno che, dopo l'incontro da lui stesso organizzato e andato a vuoto in Campidoglio tra la Sensi e i vertici di Unicredit e Mediobanca, auspica a breve giro un altro vertice. La cosa potrebbe anche tornare a spalancare la porta all'imprenditore farmaceutico Angelini che finora era rimasto alla finestra in attesa di riscontro: cercando di fatto sul mercato almeno un socio per poter entrare nell'affare (e i ben informati sarebbero anche convinti lo abbia trovato). Ora si aspettano i passaggi formali, come un comunicato di Italpetroli alla Consob: iter necessario per far partire l'operazione-Roma.  

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