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Tottiè l'esatto contrario del Grande Fratello. È estraneo a tutto il chiasso, a tutti i sogni, a tutte le illusioni che si legano alla pubblicità. a Internet, a Google. Nell'editoria ha esordito in modo stupefacente, con un libro in cui c'erano tutte le barzellette sulla sua presunta fessaggine, e di cui era il primo a ridere. Ha sposato una ragazza dello spettacolo ma invece di andare in discoteca, fanno figli in serie; e Francesco dedica a loro tutti i gol che continua a segnare a go-go, col celebre dito in bocca alla neonato. Totti entra ed esce dall'infermeria e dopo ogni infortunio torna a segnare più gol di prima. Non l'ho mai sentito lamentare delle pedate di cui lo gratificano gli avversari e molto raramente degli arbitri che non lo difendono abbastanza. Lippi non accenna a richiamarlo in Nazionale ma lui non protesta. La Roma non gli ha ancora rinnovato il contratto, ma lui fa il tifo per Rosella Sensi e per Italpetroli, sicuro che presto o tardi lo metteranno a posto. Il suo è un discorso a parte, con il pallone, con la Roma e con i tifosi; il resto gli interessa poco o niente. Tanto più colpisce la sua discrezione in un mondo come quello del calcio-spettacolo dove i decibel si sprecano. Cassano, per vendicarsi dell'assurdo boicottaggio a cui continua a condannarlo il CT azzurro, ha annunciato che si sposerà a Portofino proprio nei giorni in cui la Nazionale sarà convocata per il viaggio in Sud Africa. Pazzini, che ogni tanto segna anche con la mano come Henry, ha protestato contro il possibile arruolamento di Amauri al suo posto. (Ma, ad essere onesti, hanno ragione tutti e due, i sampdoriani: prima di tutto, perché la loro intesa è favolosa ed ha consentito all'ex-centravanti della Fiorentina di segnare già 8 gol come Milito, e soltanto uno in meno dei due capo-cannonieri, Di Natale e il citato Totti; in secondo luogo perché, anche grazie a loro, la Samp è piazzata al quarto posto, zona Champions, una sola lunghezza dal Milan, tre dalla Juventus. E sabato ne vedremo delle belle , nel «derby» con il Genoa, che deve cancellare l'imprevista sconfitta sul terreno del derelitto Livorno). Il vero Grande Fratello, cioè lo Speciale Mourinho, gioca oggi a Barcellona e, fortunato com'è, trova un Guardiola allarmato per le notizie dell'infermeria, con la sola eccezione però - e vuol dire tanto - del recupero possibile del grandissimo Messi. È incredibile come l'Inter, grazie al suo diabolico allenatore, sia al tempo stesso un modello irraggiungibile di gioco, almeno in campionato, e un campionario di casi polemici in ogni circostanza. Stavolta, a Bologna, non è toccato soltanto a Balotelli, sempre diviso tra fischi razzisti, sue prodezze stupefacenti e sue insopportabili provocazioni. Anche Maicon, nel più tranquillo finale di partita del mondo, è andato a litigare con un guardalinee facendosi inquadrare dalla TV con la solita labiale (quella che Cassano nasconde con la mano sulla bocca!), e quindi predisponendosi una inevitabile squalifica che potrebbe tenerlo fuori squadra proprio nelle prossime due, delicatissime partite nerazzurre contro Fiorentina e Juventus. L'altra squadra della Madonnina, il Milan, si è inerpicata al terzo posto e ha trovato in un allenatore improvvisato come Leonardo una specie di mago alla rovescia: nel senso che ha inventato uno schema curiosissimo metà squadra in difesa, metà o quasi (sono in quattro) all'attacco, con Ronaldinho mezzo fenomeno e mezzo paralitico) e che pure ha perduto finora soltanto due partite su tredici, e nella Champions guida la classifica del suo gruppo a 7 punti, alla pari col Real Madrid. Incredibile.

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