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Lazio, vedi Napoli e poi...

Foggia e Zarate

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Ultima chiamata per Lazio e per Ballardini. Novanta minuti da brividi al San Paolo che devono servire a rialzare la squadra biancoceleste reduce da un perido nerissimo. Non vince dal 30 agosto, nelle ultime dieci partite ha conquistato solo cinque punti ed è piombata in una crisi che appare irreversibile. In più ci si mettono le decisioni della società e del tecnico che continuano ad ignorare giocatori che potrebbero essere preziosi in una situazione del genere. Si è scelta una linea e si va avanti così nella speranza che la Lazio dia finalmente un segno di vita in una delle gare più difficili della stagione per tradizione e forza dell'avversario, l'emergente Napoli di Mazzarri. Senza Dabo, Matuzalem e Pepetuini sono rimasti a casa per infortunio, Firmani e Ledesma per altri motivi e in più Baronio si è fermato ieri mattina per un problema al piede (distorzione alla caviglia). Ce la deve fare per forza perché non ci sono alternative e quindi dal bunker del ritiro della sede Nato di Agnano non si prende nemmeno in considerazione l'ipotesi di un forfait del regista anche se sarà decisivo il test di stamattina. Si giocherà con il modulo ad albero di Natale un 4-3-2-1 con Foggia e Zarate dietro a Rocchi. Per Cruz è in dubbio anche la presenza in panchina mentre Stendardo si riprenderà una maglia da titolare dopo due anni. e farà coppia con Radu (Siviglia è indisponibile). Anche in difesa ci sono problemi perché Lichsteiner non è al top e rischia di lasciare la sua maglia a Diakitè o Scaloni ma, anche in questo caso, Ballardini spera di non dove fare a meno dell'incursore svizzero. Di certo durante la sosta si sperava di recuperare qualche elemento e invece si sono persi pezzi importanti come Matuzalem e altri giocatori. È un periodo in cui la fortuna si sta riprendendo tutto quello che aveva regalato alla Lazio nel mese di agosto quando è stata vinta la Supercoppa e sono stati ottenuti gli unici due successi in campionato. Tant'è, Ballardini si aggrappa al suo gruppo per uscire «vivo» dal buco nero nel quale lui e la squadra sono piombati. Arbitrerà Saccani, lo stesso direttore di gara dell'anno scorso quando una doppietta di Rocchi valse tre punti importanti. Stavolta sarà più difficile con il Napoli in grande forma e pronto a spiccare il volo con il minaccioso Mazzarri e un San Paolo pieno di almeno 50.000 spettatori (senza laziali). «Per noi è una finale di Champions» ha detto l'ex tecnico della Sampdoria che vuole vendicare la sconfitta in Coppa Italia e mandare la Lazio all'inferno.

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