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Il torneo dei più forti

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RinoTommasi Il Masters, che inizia oggi a Londra, è giunto alla sua 40ª edizione e ormai se ne conoscono fascino, valore e difetti. Per qualità di partecipazione (lo giocano i primi 8 tennisti del mondo) è la gara che più di ogni altra meriterebbe il titolo di Campionato del Mondo. Peccato che si possa vincerla pur avendo perduto una partita, una situazione che si è verificata ben 22 volte nei 39 Masters che sono già andati in archivio. Il tennis ha felicemente vissuto, da più di un secolo, sul principio dell'eliminazione diretta: chi vince va avanti, chi perde va a casa. La formula del Masters, con l'eccezione (malauguratamente abbandonata) di 4 edizioni tra il 1982 e il 1985 si sviluppa su due gironi eliminatori che qualificano due giocatori ciascuno per le semifinali. Ci si può qualificare perdendo una partita (in teoria anche due, ma è successo solo una volta nel 2006 con Nalbandian) nel proprio girone e poi vincere semifinale e finale. Ivan Lendl e Pete Sampras, con cinque vittorie ciascuno, sono i Maestri del tennis ma Roger Federer che, come Nastase, ha vinto quattro volte, potrebbe raggiungerli dovesse vincere questa edizione. Con la prevedibile rinuncia di Roddick, fermo da più di un mese, il Masters diventa ancora di più europeo. L'argentino Del Potro è l'unica eccezione, la Spagna a conferma di una leadership tennistica ormai in atto da qualche anno, è il solo paese ad avere due giocatori nel Masters. Lo studio dei confronti diretti ci ricorda come Nadal sia l'unico tra i finalisti ad avere un bilancio positivo nei confronti di tutti gli altri qualificati mentre Roger Federer, che è pur sempre primo nella classifica del computer, è in svantaggio non solo nei confronti di Nadal, ma anche di Murray, contro il quale ha perso 6 volte in nove incontri. Verdasco e Soderling (che ha sostituito Roddick) sono gli esordienti, Federer (28 anni) è il più anziano e anche quello che conta il maggior numero di presenze (7). A voler pesare i due gruppi nei quali sono stati divisi gli 8 partecipanti forse è quello con Federer, Murray e Del Potro il più pesante ma sulla base dei risultati è forse Djokovic, che ha vinto gli ultimi due tornei ai quali ha partecipato (Basilea e Bercy), a meritare i favori del pronostico mentre Nadal ha giocato, contro Tsonga, una sola partita all'altezza del suo prestigio. Si giocano due incontri ogni giorno, uno alle 14.15, l'altro alle 21.45. C'è anche un torneo di doppio i cui protagonisti sottolineano in modo clamoroso la crisi della specialità, ormai trascurata dai giocatori più forti. Tutti gli incontri in diretta su Sky 3 oppure Sky 2 per lasciar spazio, martedì e mercoledì, alla Champions.

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