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Lippi: "C'è ancora tanto da lavorare"

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L'allenatore dell'Italia, Marcello Lippi

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CESENA - Dopo il pareggio a reti bianche con l'Olanda, arriva un successo di misura contro la Svezia. Ma gli spettatori del Manuzzi fischiano il ct Lippi prim'ancora che la contesa abbia inizio. Eppure a Cesena si scrisse una delle pagine più importanti, della carriera di Lippi, ovvero l'esordio in serie A. Nonostante i trascorsi dell'allenatore azzurro, il popolo reclama Cassano. Sugli spalti tanti gli striscioni inneggianti al talento della Sampdoria. Alla fine arriva un successo striminzito grazie a un gol di Chiellini, il cittì è comunque appagato. «Partita soddisfacente - afferma a fine partita il tecnico - ci sono stati attacchi da una parte e dall'altra, la squadra era completamente nuova, ma i ragazzi non hanno accusato i numerosi cambiamenti. Hanno giocato con entusiasmo e impegno. Abbiamo lo stesso spirito che c'è sempre stato, c'è voglia e partecipazione da parte di tutti, ma dobbiamo lavorare ancora. E' un organico che va completato. Ora vediamo con chi andremo a confrontarci in Sudafrica». Prima della gara il ct aveva inviato un messaggio esplicito ad Amauri e agli altri giocatori, come Totti, che potrebbero rientrare nel gruppo Mondiale all'ultimo momento. «Le indicazioni che arrivano dalle qualificazioni contano poco, pochissimo - ha ammesso l'allenatore viareggino - ho un gruppo variegato e lo devo completare, se qualche giocatore non l'ho potuto prendere in considerazione per diversi motivi, perché non dovrei farlo se ci sono le condizioni? Faccio l'esempio di Aquilani. Se gioca con continuità in una squadra così importante come il Liverpool, non dovrei considerarlo in forza di quel che è successo nelle qualificazioni?». Quanto al passaporto di Amauri, il ct ha ribadito il suo pensiero: «ci sarà tempo per parlarne, così come del mio futuro, del quale oggi non so nulla». E Pazzini? «Ha detto una cosa giustissima e normalissima: oggi Amauri è brasiliano quando sarà italiano se ne riparlerà».

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