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In televisione il circus non tira più

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Comepiù volte sottolineato da «Il Tempo», il 2009 è stato un anno nero per la F1 in tv. La povertà dello spettacolo offerto si è tradotta in un crollo dell'audience, salita solo in Inghilterra. I dati elaborati da TV Sports Market e da Eurodata TV dipingono una crisi profonda soprattutto in Spagna e in Italia, mentre meno significative le perdite in Francia e Germania. In Italia l'audience è diminuita del 21% rispetto al 2008, che già di suo aveva subito un arretramento rispetto al 2007 (ultimo campionato vinto dalla Ferrari). La media degli spettatori per ogni gp è stata di 5.6 milioni e la loro composizione è sorprendentemente diversa dal passato (e preoccupante per sponsor e inserzionisti): circa la metà è composta da «over 55», cioè da pensionati o pensionandi, mentre la quota di pubblico femminile è salita addirittura al 40%, una delle più alte fra tutte le discipline sportive. Come dire che i maschi giovani hanno smesso di guardare la F1. Corre fra l'altro voce che Sky Sport abbia intenzione di non rinnovare nel 2010 l'accordo con la Foa per trasmettere i gp in alta definizione via satellite, lasciando alla Rai il monopolio in Italia. La caduta dell'audience in Spagna, coincisa con la pessima stagione di Fernando Alonso, ha invece riguardato quasi un terzo degli spettatori (29%). Insomma, è più che mai urgente rilanciare il prodotto-F1 incrementando lo spettacolo e mettendo fine a furbate, conflitti e processi «politici».

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