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La ripartenza di Vitali «A Roma per crescere»

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LucaVitali, era il giorno che aspettava da tempo? «Non giocavo una partita dalla fine di agosto e avevo dentro una grande voglia. Pesaro è un parquet che mi porta bene, dove spesso sono stato protagonista. Ho cercato di rendermi utile, di aiutare i miei compagni. E loro hanno aiutato me». Un bel riscatto dopo una stagione a Milano abbastanza difficile. «Quel capitolo si è chiuso e le strade si sono divise. Io ho le mie responsabilità e nell'AJ c'è chi ha le sue. Basta essere onesti e riconoscerlo». Da Milano a Roma. Avverte la grande differenza tra le due realtà? «Qui mi trovo molto bene. C'è passione e calore e una società che ha puntato forte sugli italiani. L'entusiasmo del nostro presidente è contagioso. Poi ho il vantaggio di essere allenato da un ex giocatore con cui ci capiamo al volo». L'impressione è che fra voi due ci sia un costante dialogo. Conferma? «Se l'allenatore accetta questo modo di comunicare, e con Gentile è così, c'è modo di crescere tutti. È uno che lavora con il sorriso e ha un carattere simile al mio. Siamo schietti, ci manderemo fraternamente a quel paese, ma un minuto dopo tutto sarà superato per il bene della squadra». Che cosa risponde a chi le dà del presuntuoso? «Sono una persona molto ambiziosa e forse per questo posso apparire così. Non mi accontento di ciò che ottengo ma guardo sempre a come migliorare, singolarmente e con la squadra. Gli obiettivi che mi pongo voglio che siano realistici. Dire che possiamo conquistare l'Eurolega sarebbe oggi illusorio. Bisogna fare uno scalino dietro l'alto e la vetta si avvicinerà. Ma dovrà essere una crescita comune della squadra, della società e dei tifosi». La Virtus di impronta italiana è l'esempio da seguire? «La possibilità che la società ci ha dato ci onora. Vogliamo essere un esempio per la città, per i nostri supporters, per i giovani giocatori romani. In questo progetto ci vuole pazienza e i risultati arriveranno. Siamo un ottimo gruppo, con i giocatori stranieri che si sono assimilati a questa linea. La nostra forza è che siamo una squadra».

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