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Colpi di tosse e palline rovinate, così baravano

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Èquanto ha detto ieri in aula Manfredi Martino, dal 1999 al giugno 2006 nella segretaria della Can, chiamato dall'accusa a testimoniare all'udienza di Calciopoli in corso davanti alla IX sezione del tribunale di Napoli. In aula c'erano anche alcuni degli indagati, tra cui Luciano Moggi e Paolo Bergamo. Rispondendo alle domande di pm e difese, Martino ha in gran parte confermato quanto dichiarato in fase istruttoria, offrendo anche una ricostruzione di come poteva essere manipolato il sorteggio: «È accaduto due o tre volte all'inizio della stagione 2004-2005 ma non ricordo per quali partite», ha detto in aula il teste. Tra gli incarichi, in occasione dei sorteggi Martino era addetto a inserire nelle palline colorate i fogliettini stampati al computer con sopra scritti i nomi degli arbitri e le partite in programma: «In occasione della prima partita di campionato della stagione 2004-2005 - ha risposto Martino al pm - mi venne chiesto da Pairetto e Bergamo di inserire un biglietto X all'interno di una determinata pallina particolarmente ammaccata». Un altro caso ci fu alla fine dello stesso campionato in occasione del sorteggio per Milan-Juventus: «Ho avuto la netta sensazione - ha detto Martino - che quella volta il temporeggiare di Pairetto non fosse casuale: ricordo che Bergamo fece un colpo di tosse in occasione del movimento di scelta della sfera da parte del giornalista» indicato dall'Ussi per il sorteggio. La partita fu affidata a Collina, la Juve vinse 1-0, poi lo scudetto. Il teste ha poi risposto su alcune sue affermazioni relative a eventuali pressioni esercitate dal presidente dell'epoca della Figc, Franco Carraro, su Bergamo e Pairetto, affinchè avessero un'attenzione particolare su Lazio e Fiorentina. «I designatori - ha confermato in aula Martino - mi dissero che Carraro aveva chiesto di aiutare Fiorentina e Lazio a non andare in serie B». A questo proposito, Martino ha confermato che alcune volte ai raduni degli arbitri a Coverciano, a Firenze, c'erano anche i presidenti di Fiorentina e Lazio, Andrea Della Valle e Claudio Lotito.

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