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C'è un vento di tempesta sulla Capitale

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Ventodi tempesta sulla Capitale, avvilita dalla classifica, ma anche dalla brutte figure ricorrenti. Ha i contorni del mistero la tentata irruzione a Trigoria nel cuore della notte. Cronaca incontestabile, invece, quella delle bombe carta lanciate a Formello e degli insulti al tecnico e a molti giocatori, Tommaso Rocchi al megafono per tentare una mediazione con i promotori della protesta. Non me la sento di bocciare le parole di Capello, ma è giudizio, direbbe il mio amico Tommasi, personalisimo. Un turno ricco di motivi, quello di stasera, la sola Inter alla finestra, avrà domani a San Siro il Palermo lanciatissimo, con il vantaggio di poter interpretare la partita secondo quanto suggerirà la nuova classifica.Quattro classiche in calendario, a Genova, Torino, Roma e Napoli, attenzione concentrata sull'Olimpico torinese, dove la Juventus misura le ambizioni della Sampdoria, finora legittimate dal gioco e dalla posizione di assoluto prestigio. Ma peso sensibile hanno anche la sfida del San Paolo, tra due formazioni dal passato nobile e dal presente largamente incoraggiato dagli ultimi risultati del Milan e del nuovo Napoli di Mazzarri. E quella di Marassi, voglia di riscossa condisiva dal Genoa, in caduta libera ma in grado di risalire, e da una Fioentina che domenica ha pagato qualcosa agli impegni europei. La Lazio tenta di invertire una tendenza allarmante: dovrà ritrovare i motivi migliori, quelli esibiti in avvio di stagione, per domare il Cagliari che lontano da casa sa puntualmente esprimersi al meglio. Sulla Roma continua a grandinare, dopo l'operazione per Totti altri due forfait per Ranieri, gli infortuni a Menez e Burdisso, quest'ultimo lasciato a casa anche se inserito nell'elenco dei convocati, alla faccia della coordinazione. Contro un'Udinese truffata a Palermo e col sangue agli occhi, sarà surissima.

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