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Lo sport ti fa bella

La Nazionale di pallavolo femminile

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Sono le regine dell'anno. Sanno di essere brave e lo dimostrano al mondo. Le donne dello sport azzurro sono proprio così: convincenti, determinate e di successo. Vincono sempre e solo loro e i colleghi uomini da un po' non posono far altro che starle a guardare. Sono le donne della pallavolo che hanno vinto il secondo europeo consecutivo, sono quelle della scherma, quelle del nuoto, e ora anche del tennis e del ciclismo mondiale. Sarà forse questione di morfologia, di tecnica o di bio-meccanica, o magari sarà l'invocato «fattore D» il segreto del successo al femminile. Oppure, la supremazia di quello che un tempo veniva considerato il «sesso debole» sta nella consapevolezza - finalmente conquistata - di essere semplicemente donne. Fatte di una buona dose di furbizia, forza, bellezza e ostinazione, quanto basta per vincere tutto. L'ultima impresa è quella della scherma delle meraviglie. Da una parte le fiorettiste d'oro Valentina Vezzali, Arianna Errigo, Elisa Di Francisca e Margherita Granbassi che hanno chiuso da imbattute la stagione 2009 e dall'altra la storica conquista ad Antalya della spada femminile, mai salita sul gradino più alto del podio. Il carnet delle grandi si arricchisce di due nuovi nomi, sono Bianca Del Carretto e Francesca Quondamcarlo. Oltre alla spada il volley. Sono le regine indiscusse del vecchio continente, unite, imbattibili, arrabbiate. L'Italia ha imparato da tempo i loro nomi a memoria e con l'ultima cavalcata le azzurre hanno appassionato sportivi e non, confermando la loro capacità, forse quella sì tutta femminile, di avere un'identità di gruppo marcata e visibile. La regìa di Lo Bianco, le difese di Cardullo, i colpi - imprendibili - di Aguero: perfette come una musica magistralmente orchestrata da Barbolini. Campionesse portatrici - sane - del «fattore M», le medaglie. D'oro come quelle che la Pellegrini ha collezionato giocando in casa ai Mondiali di nuoto. Un po' coatta, un po' femme fatale, Federica corre in vasca come nessuna.   Lei che inaugura kermesse, che va da Marzullo, che rivela del sesso pre-gara con Luca Marin, lei, soprattutto, che vince tutto, come la sua collega Alessia Filippi. Alle solite divine quest'anno si sono aggiunte - ed è solo per fare qualche nome - anche Flavia Pennetta, ormai entrata di diritto nell'Olimpo del tennis mondiale e le due eroine del ciclismo azzurro Tatiana Guderzo e Naomi Cantele, rispettivamente oro e bronzo ai Mondiali. Sono star e imperatrici, ma anche madri e mogli. Tra loro c'è chi, come la Vezzali non vede l'ora di correre ad abbracciare il suo piccolo Pietro o Josefa Idem, bronzo ai mondiali di canottaggio e mamma di Janek e Jonas, e chi da donna di sport diventa anche un po' starlette del piccolo schermo. Questione di femminilità intesa, nell'anno dello sport di genere (uomo, donna ed ermafrodita), come voglia di essere sempre le migliori. Sport compreso.

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