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Mazzari e Napoli insieme per tre anni

Donadoni

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NAPOLI - È iniziato il secondo ciclo del Napoli: altri cinque anni per arrivare ai sognati palcoscenici europei. Walter Mazzarri, ex Reggina e Sampdoria, e Giampaolo Montali, salvo improbabili colpi di scena, saranno i prossimi acquisti di De Laurentiis: al nuovo allenatore e direttore generale, le chiavi (non solo in senso metaforico) di Castel Volturno. Per Mazzarri si parla di un triennale. Dopo la sconfitta con la Roma, l'atmosfera era molto simile a quella che una settimana fa portò al licenziamento del dg Marino. Una sola differenza: i ringraziamenti sinceri verso Donadoni, uomo perbene e in buona fede. «Abbiamo idee diverse» :ha ribadito ieri il patron azzurro prima di iniziare una lunga giornata di incontri negli uffici della Filmauro, a due passi dal Quirinale. Un via vai aperto dal dg Beppe Marotta per discutere i dettagli della rescissione del contratto (ancora un anno) di Mazzarri con la Sampdoria. Poi Delio Rossi e Roberto Mancini dichiarano di non aver avuto nessun contatto con il Napoli, mentre Donadoni viene convocato ufficialmente per sancire la fine di una deludente avventura. E i dubbi si diradano. Sarebbe proprio il tecnico di Livorno, tanta gavetta alle spalle, già a Napoli come secondo di Ulivieri, che lo ha definito «l'ideale per Napoli», finalista di Coppa Italia l'anno scorso, a guidare i partenopei verso le parti nobili della classifica. Lo aspetta un lavoro arduo: blindare la difesa, la peggiore del campionato insieme a quella della Roma, ricucire il centrocampo dove Cigarini non è mai stato all'altezza delle aspettative, chiudere la falla sulla corsia di sinistra, ancora priva di un titolare affidabile, e riportare al gol un bomber come Quagliarella. Mazzarri ha una credenziale unica: è stato lui a rimettere in sesto e rilanciare Antonio Cassano.

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