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Il problema del gol

Zarate

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I numeri non mentono mai e allora dopo sette partite di campionato, quattro in Europa League e la Supercoppa italiana si può fare un primo bilancio della Lazio targata Davide Ballardini. In totale cinque vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte per sedici gol segnati in dodici gare. E proprio il dato sulle realizzazioni puo aprire delle riflessioni sui problemi della squadra biancoceleste (solo tre punti nelle ultime cinque di A). Cruz, Zarate, Rocchi e Foggia, un attacco stellare che finora ha stentato molto in campionato meno in Europa. La banda di Ballardini ha mandato quattro volte nel tabellino dei marcatori Maurito, tre l'ariete argentino (tutti in campionato) e il capitano, una volta il fantasista napoletano. In Italia hanno segnato solo loro sei gol (tre Cruz, due Zarate, uno Rocchi) in sette gare confermando che per colpa degli infortuni, il reparto offensivo ha dato un contributo dignitoso ma non spumeggiante come si poteva attendere. E va anche sottolineato che, se non segnano loro, è inutile attendersi un aiuto da centrocampisti e difensori. In mezzo al campo sono arrivati due gol di Matuzalem, uno di Mauri e Meghni. Solo Kolarov, tra i difensori, ha trovato la porta avversaria (contro l'Elfsborg nel preliminare della Europa League), gli altri sono rimasti a guardare nonostante qualche fruttuosa incursione nell'area avversari specie sulle palle inattive. Il paradosso di una squadra forte dalla cintola in su e debole dietro è che ha invece una difesa sostanzialmente solida. O meglio ha tenuto bene con quattro gol incassati tra coppa e Pechino e sette in campionato. Insomma tutte le previsioni della vigilia sono state sovvertite anche se proprio da queste analisi bisogna sottolineare come le noti più dolenti vengono da un centrocampo chiaramente monco. Pochi cambi e l'infortunio di Brocchi hanno complicato il lavoro di Ballardini nel mezzo dove spesso la squadra è andata in sofferenza. Inoltre, quando Matuzalem non è al top e questo accade spesso se ci sono impegni ravvicinati (l'ultimo esempio: brasiliano perfetto a Sofia, stanco e spremuto a Firenze). Si soffre in quella posizione dove Baronio è bravissimo in fase di costruzione ma quando c'è da coprire si impegna tanto ma non ha le caratteristiche giuste per contrastare i centrocampisti avversari. Anche domenica a Firenze il regista bresciano ha sfornato i soliti lanci telecomandati ma ha sofferto con Matuzalem la grinta di Zanetti che gli ha sradicato più di pallone tra i piedi. Dabo ha retto come ha potuto la baracca, ha pesato molto l'assenza di Brocchi ma sembra inevitabile un ritorno sul mercato di gennaio per dare un'altra alternativa di livello al centrocampo della Lazio.

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