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Hamilton, show tra i dilettanti

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Hamilton sul podio

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Quando mancano alla fine 23 dei 61 giri da percorrere sul circuito di Singapore Nico Rosberg infila Jarno Trulli e guadagna l'11ª posizione che poi conserverà fino alla fine. È questa manovra, ininfluente per l'assegnazione dei punti, l'unico sorpasso effettuato dopo quelli nei primi due concitati giri di gara. Non c'è modo migliore per riassumere un Gran Premio che, in un campionato dai contenuti tecnici comunque bassissimi, vince probabilmente per distacco la palma di gara più noiosa della stagione. Hamilton parte dalla pole e conserva la testa della corsa fino alla fine senza particolari patemi, conquistando la seconda vittoria stagionale. Nel paddock applaude la sua bellissima promessa sposa Nicole, che la regia di Singapore ha avuto il buon gusto di inquadrare spesso per far dimenticare quello che (non) accadeva in pista. Nè a riscaldare i cuori ci ha pensato la Ferrari, protagonista di una gara a dir poco imbarazzante con Raikkonen decimo e Fisichella tredicesimo, davanti solo al povero Liuzzi costretto a guidare una Force India tornata sui suoi standard abituali. Con una F60 in queste condizioni, mantenere il terzo posto nella classifica costruttori diventa alquanto improbabile, specie adesso che la scatenata McLaren si è portata a soli tre punti. Fisichella, l'uomo della provvidenza, ripete lo score di Badoer: zero punti in due gare. Ma, a onor del vero, quando al volante c'era il collaudatore veneto la Rossa appariva almeno un po' più competitiva. Per il resto, a regalare qualche «emozione» a Singapore sono state le imprese in negativo di piloti e squadre. C'è l'imbarazzo della scelta: Sutil tenta maldestramente di superare Alguersari e finisce in testacoda. Poi cerca di ripartire senza accorgersi dell'accorrente Heidfeld che viene incolpevolmente buttato fuori dalla gara. Rosberg perde il controllo dell'auto nella corsia box e rimedia un drive-through che rovina la sua gara. Vettel, nella stessa corsia box, si dimentica di azionare il limitatore di velocità: altra penalità e titolo Mondiale addio. Sempre nella corsia box - ci fossero state le telecamere di «Paperissima» avrebbero avuto materiale per una puntata intera - Alguersari, dopo il pit stop, riparte senza l'ok dei meccanici e trascina con sè il bocchettone della benzina. Risultato: tre uomini del team contusi. Infine, Webber si ferma ai box per problemi ai freni, i meccanici controllano, lo rimandano in pista perché sembra tutto a posto e, tre curve dopo, l'australiano finisce fuori pista perché i freni non funzionano. Non male per quella che dovrebbe essere l'eccellenza degli sport motoristici. In questo marasma Glock, su Toyota, chiude secondo e quasi non si spiega come ha fatto. Alonso conquista il primo podio dell'anno della Renault, confermando il feeling con il circuito di Singapore, e si ricorda finanche di dedicare il risultato all'ex team manager Briatore. Bei tempi quando si parlava di «crash-gate» e i colpi di scena erano all'ordine del giorno. Per la cronaca, Button quinto guadagna un punto su Barrichello ed è sempre più vicino al titolo. Evviva.

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