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La sigla della Champions cambia la musica del Milan

Seedorf

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MILANO Suonare l'inno della Champions League per fomentare la squadra e farla rendere come quando gioca in Europa. È l'iniziativa presa ieri dall'ad del Milan Adriano Galliani nello spogliatoio rossonero prima dell'inizio e poi anche nell'intervallo della partita contro il Bologna. «È vero, Galliani ci ha fatto ascoltare la musichetta negli spogliatoi - ha confermato Leonardo - . Per fortuna abbiamo un ambiente che ci permette di fare certe cose». Ora, al di là dell'ironia, il Milan ha vinto e non è un caso che il gol decisivo, l'unico, lo abbia segnato uno dche di Champions se ne intende: Clarence Seedorf. Anche se la rete è stata contestata dal Bologna. Il Milan ha colpito anche due pali (Pato e Inzaghi), ha attaccato continuamente contro un Bologna ben organizzato che alla fine è arrivato vicino al pareggio. Comunque, il successo rossonero, anche se molto travagliato, è stato importantissimo per la classifica e per il morale. Qualcuno ne ha tratto conclusioni affrettate: se non gioca Ronaldinho, il Milan vince. Cattiverie a parte, se ai rossoneri son certamente mancate le prelibatezze del brasiliano (che non aveva la febbre e, secondo voci provenienti da lontano, mediterebbe il ritiro), ma contro il Bologna si è visto - come era capitato a Marsiglia in Champions - la grande forza della squadra di Leonardo e l'importante contributo di Seedorf che si è visto anche dietro, a dare una mano al centrocampo, cosa che Dinho riesce a far poco per indole. Il Milan, privo anche del febbricitante Zambrotta, ha schierato Favalli a sinistra (bene), Abate (e non Oddo, entrato nella ripresa) a destra e Kaladze (all'esordio stagionale) in coppia con Nesta (grandioso) al centro. Dopo la squalifica è rientrato Gattuso non al meglio e capace di divorarsi un gol già fatto: al 14' Pato da sinistra ha crossato, Lanna ha deviato Gattuso solo davanti alla porta ha tirato alto da una decina di metri. Al 18' della ripresa Pato coglie il palo, ma 12' più tardi ci pensa Seedorf che aggira con facilità Raggi e trafigge Viviano sul suo palo. A 5' dalla fine Inzaghi tira sul portiere e sulla respinta prende il palo. Ma nel finale il Bologna sfiora due volte il pareggio: prima con Mingazzini (sterpitorso Storari) e poi con Portanova di testa (fuori di un soffio).

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