Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rivoluzione Ranieri

Claudio Ranieri a Trigoria con la squadra

  • a
  • a
  • a

Alla faccia dell'aziendalista. I primi passi di Ranieri nella Roma sono quelli di un allenatore che va dritto per la sua strada, a costo di scontrarsi con le scelte della società. Tanti saluti ai giovani sponsorizzati con orgoglio dalla Sensi e scomparsi tutti in un colpo solo a Siena. Anche gli acquisti degli ultimi due anni - Burdisso a parte - erano fuori dalla formazione iniziale. Da Baptista a Guberti, da Menez a Riise. E poco importa se quest'ultimo è diventato in corsa l'uomo partita: in novanta minuti Ranieri ha bocciato il mercato e linea «verde» voluta dalla società. Andreolli, Cerci e Okaka li ha lasciati direttamente a casa senza preavviso, Guberti è finito in tribuna, Motta e Menez hanno guardato tutta la partita dalla panchina. L'esclusione del francese sa tanto di bocciatura: Ranieri gli ha preferito prima Baptista poi Vucinic nonostante entrambi abbiano chiesto alla vigilia di non partire titolari dopo le fatiche accusate in nazionale, mentre Menez aveva lavorato due settimane a Trigoria. Motta - dicono - non convince il tecnico che infatti lo sta facendo addestrare dal suo staff anche al termine delle sedute. Dietro l'«epurazione» dei giovani si nascondono motivazioni tattiche. Nella vecchia guardia promossa da Ranieri ci sono infatti tutti quei giocatori di corsa che gli servivano per impostare una squadra corta e aggressiva. L'allenatore testaccino ha iniziato a lavorare a Trigoria dal primo giorno al motto di «prima non prenderle». La fantasia, per il momento, resta chiusa nel cassetto. Così Taddei e Perrotta diventano gli esterni «alti», i terzini devono restare bloccati e chi meglio di Burdisso può farlo? Il taglio con la filosofia Spalletti è stato subito netto, al di là di ogni previsione. Gli stessi giocatori nel primo tempo hanno avuto una crisi di rigetto e hanno ritrovato stimoli ed energie solo quando Ranieri ha scelto di disporli con il 4-2-3-1 spallettiano. C'è tanto da lavorare insomma per realizzare una metarmofosi produttiva. La Roma è un cantiere aperto, l'allenatore ha bisogno di altri test sul campo per imboccare una strada tattica definitiva. Intanto insiste sull'aspetto psicologico. Dopo la vittoria di Siena ha ringraziato e abbracciato uno per uno i giocatori nello spogliatoio. I tre punti smuovono la classifica e restituiscono un briciolo di serenità e ottimismo. Quello ritrovato dal direttore sportivo Pradè: «Siamo la quarta forza del campionato - ha detto ieri - quindi dobbiamo arrivare quarti». Ranieri è avvertito.

Dai blog