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Williams, che follia

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Rino Tommasi NEW YORK Chiunque vinca questo torneo l'episodio (più che il risultato) che riceverà più attenzioni sarà certamente quello che ha concluso una delle semifinali del singolare femminile, quello che ha promosso alla finale la belga Kim Clijtsers, appena rientrata nel grande tennis dopo un matrimonio e una maternità. La grande favorita, Serena Williams, che aveva vinto tre delle ultime quattro prove del Grande Slam e ben undici in carriera, è stata sconfitta quando le è stato chiamato un penalty point sul match point di una partita giocata al di sotto delle proprie possibilità. Il penalty point è stato la conseguenza di una serie di ingiurie che Serena ha indirizzato alla giudice di linea che le aveva appena attribuito un fallo di piede sulla seconda di servizio. Il conseguente doppio fallo avrebbe portato il punteggio sul 15-40, sul 5 a 6 Clijsters, quindi doppio match point per la belga che aveva vinto il primo set per 6-4. Quando la giudice di linea ha riferito all'arbitro di sedia quello che Serena le aveva detto (un semplice consiglio di dove mettersi quella palla) è toccato al giudice arbitro Brian Earlie intervenire e la sua decisione non poteva essere diversa. Poiché Serena aveva già subito un richiamo per aver sfasciato la racchetta dopo aver perso il primo set, il secondo determinava automaticamente la perdita di un punto, quindi la conclusione del match sul 6-4, 7-5 Clijsters. Terminato il breve colloquio con il giudice arbitro (si capiva perfettamente quanto fosse dispiaciuto di aver dovuto prendere quella decisione) Serena si è avvicinata alla Clijsters, le ha stretto la mano, ha salutato il pubblico e se n'è andata. Ci sono precedenti nella storia del tennis (quasi tutti hanno avuto per protagonista John McEnroe) di comportamenti più gravi senza che il regolamento sia stato applicato alla lettera ma ciò non toglie che l'altra sera sia stata Serena a sbagliare (tra l'altro le immagini dimostrano che il fallo di piede lo aveva commesso) mentre la giudice di linea cinese ed il giudice arbitro hanno compiuto il proprio dovere. In tutto questo diventa secondario che insieme alla Clijsters sia andata in finale la danese (di origine polacca) Carolina Wozniacki. Sorprese anche nel torneo maschile: lo spagnolo Nadal è stato battuto in semifinala da De Potro che ha avuto la meglio sul tennista majorchino in tre set (6-2, 6-2, 6-2). Nadal era riuscito a nascondere per tutto il torneo le inevitabili imperfezioni di una forma difficile da recuperare dopo due mesi di officina. Senza dimostrare alcuna soggezione ed alcun complesso, Del Potro ha dominato Nadal come nessuno era mai riuscito a fare. In due ore e 20 minuti l'argentino ha confezionato un periodico basso talmente eloquente da rendere quasi inutili interpretazioni tattiche o psicologiche.

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