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Vincere per ripulire l'ambiente

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Lasquadra di Ranieri deve giocare senza pensare all'attuale posizione in classifica e cercare di scrollarsi di dosso le preoccupazioni e l'apatia che hanno caratterizzato questo brutto inizio di stagione. Non sarà così facile come può sembrare e il rischio che si corre c'è ed è grande, perché se le cose malauguratamente non dovessero andare per il meglio, riprenderebbero corpo fantasmi di un passato non troppo lontano che con la gestione Spalletti avevamo dimenticato. Ma l'imperativo è voltare subito pagina e allontanare almeno quelle stupide e stucchevoli polemiche, come il rinnovo del contratto di Totti o l'inesistente dualismo con De Rossi, che stanno inquinando l'ambiente romanista, già di per se coi nervi tesi. C'è bisogno di compattezza e di un comune intento per riprendere la strada giusta. Non è tardi, ma solo così si potrà uscir fuori da questa precaria situazione. Troppo facile adesso scaricare tutte le responsabilità sul dimissionario Spalletti e farne un capro espiatorio, dopo che per anni ha ridato dignità ad un ambiente e valorizzato un gruppo di giocatori allo sbando. I problemi ci sono, restano e fanno capo all'attuale proprietà, impegnata solo nel problematico tentativo di risolvere i suoi gravi problemi economici e ormai ai minimi storici di popolarità con la tifoseria giallorossa. Lo stadio è il futuro, ma quello che preoccupa adesso è il presente.

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