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Duro e spavaldo, riecco Djokovic

Novak Djokovic

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Nelle previsioni della vigilia e anche nelle cronache delle prime giornate di questo torneo è stato un po' trascurato il serbo Novak Djokovic, l'unico tra i prim i quattro della classifica mondiale a non aver ancora vinto un torneo importante (Grande Slam o Master 1000) in questa stagione. Djokovic era diventato il «terzo uomo» del tennis mondiale alle spalle della coppia Federer-Nadal segnalandosi prima raggiungendo la finale di questo torneo nel 2007 e poi con la vittoria nell'Australian Open nella stagione successiva. Non era però riuscito a dare continuità ai suoi risultati. Quest'anno è stato battuto da Roddick e dal caldo in Australia, addirittura dai tedeschi Kohlschreiber ed Haas al Roland Garros e a Wimbledon.  Scavalcato al terzo posto da Murray, insidiato al quarto da Del Potro, sembrava aver perso quella spavalderia che lo aveva caratterizzato all'ingresso nel grande tennis. L'altra sera però Djokovic si è liberato con facilità irrisoria di quel volpone di Stepanek, uno che è sempre pronto a sgambettare un campione quando se ne presenta l'opportunità. Alla fine di una partita che ha chiuso la sessione serale Djokovic si è anche concesso sul centrale di Flushing Meadows un divertente siparietto con John McEnroe, che ha abbandonato la sua postazione di commentatore per scendere in campo e scambiare qualche colpo con il giocatore che lo aveva appena imitato, nei colpi e negli atteggiamenti. Nei quarti Djokovic troverà lo spagnolo Verdasco che ha fermato il cammino dell'americano Isner perché è riuscito a evitare le trappole del tie-break, grande specialità di Isner. In un altro quarto di finale Federer, che ha tenuto a distanza lo spagnolo Robredo (apparso un po' rassegnato alla sua sorte), affronterà lo svedese Soderling in una specie di rivincita della finale del Roland Garros. Soderling ha battuto Davydenko che si è ritirato all'inizio del 4° set e che comincia ad avvertire le fatiche di una carriera da protagonista affrontata con grande disponibilità alla fatica ma senza il talento che il ruolo richiedeva. Per la prima volta dal 2002 non ci sono tenniste russe nei quarti di finale del singolare femminile. L'ultima a cedere è stata Svetlana Kuznetsova, vincitrice di questo torneo nel 2004 ma battuta al tie-break del terzo della danese Caroline Wozniacki, una specie di virago come la belga Wickmayer e l'ucraina Kateryna Bondarenko, ma con maggiore qualità tennistica. Continua intanto la favola di Kim Clijsters, che dopo il matrimonio e una maternità sembra tornata quella di qualche anno fa e che ha liquidato in due set e 63 minuti la cinese Na Li, che aveva eliminato la nostra Schiavone. Chissà che il suo esempio non spinga anche Justine Henin a tornare in campo. In fondo l'ex regina del tennis femminile ha solo 27 anni.

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