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«Anche questi sono gol»

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ValentinaLo Russo La fortuna è una componente fondamentale per ogni allenatore. Lo sanno tutti. E ieri la Dea bendata ha decisamente strizzato l'occhio a Marcello Lippi e alla sua nazionale. Nessun tecnico ammette di essere stato aiutato dal caso, men che mai il nostro c.t. «Non è stata una vittoria solo fortuita. Siamo arrivati molto spesso vicini alla porta». Il tecnico di Viareggio ha visto tutto sommato una buona Italia contro un avversario da rispettare: «Loro sono stati molto bravi ma noi abbiamo saputo controllarli, li abbiamo costretti all'errore e distribuito bene le energie, non benissimo nel primo tempo, molto meglio nel secondo quando abbiamo legittimato la vittoria». Il migliore in campo tra gli azzurri è sempre lui, il solito Buffon, uno dei pochi ad uscire a testa alta dalla sfida di ieri: «La cosa più importante è che finalmente riesco a concludere una partita senza acciacchi, è un'altra vita». Si era prefissato l'obiettivo di mantenere la sua porta inviolata e così è stato: «Volevo finire questa gara senza prendere gol e quell'ultima parata che ha scongiurato una clamorosa terza autorete ne è la dimostrazione. Nel primo abbiamo peccato di personalità e iniziativa sbagliando tante cose anche elementari». Senza troppi alibi svela i veri problemi di questa Italia: «Stiamo pagando il contraccolpo degli schiaffi presi in Sudafrica. Purtroppo quando si perde in quel modo si perde anche la sicurezza in se stessi, tutte le certezze che avevamo acquisito dopo il trionfo mondiale sono venute meno. Ora dobbiamo lavorare per rimettere in piedi quelle certezze, anche vittorie come questa servono per riacquisire fiducia». Al portiere azzurro il compito di spiegare le ultime dichiarazioni del suo allenatore: «Dicendo che non c'è seguito mediatico intorno alla nazionale ha voluto colpire l'esterno ma alla stesso tempo spronare anche noi giocatori». Anche Quagliarella ha meritato più di una sufficienza: «Ci tenevo ad entrare subito in partita, il mio obiettivo era quello di dare una mano alla squadra e spero di averlo fatto». La vittoria è arrivata ma senza il conforto del gol che per un attaccante è cibo quotidiano: «Per noi attaccanti segnare è fondamentale. In una squadra che vuole essere competitiva è giusto che ci siano più scelte. Siamo tutti a disposizione e poi aspettiamo le scelte del mister. La convocazione bisogna sudarsela». Il salvatore degli azzurri Kaladze, militante proprio nel campionato italiano, si scusa con i suoi per aver procurato ben due autogol: «Mi dispiace aver causato i due gol ma nel calcio può succedere. Abbiamo giocato una partita attenta, poi la sfortuna ha dato loro una mano».

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