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Biancocelesti in testa

Lazio in testa, inutile il forcing finale del Chievo

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La voglia di soffrire insieme, l'esperienza di Cruz e una buona dose di fortuna consentono alla Lazio di chiudere in bellezza un mese d'oro. La vittoria sul Chievo, però, non inganni. La serataccia di Radu ha sottolineato la necessità di acquistare un centrale di livello. Le due squadre si schierano in maniera speculare, anche se l'interpretazione del 4-3-1-2 è opposta. Per capirlo, basta paragonare le funzioni del vertice alto del rombo di centrocampo. Per Ballardini i piedi delicati e la visione di gioco di Matuzalem servono ad innescare Zarate e Cruz e a costruire, Di Carlo schiera alta l'aggressività di Pinzi per marcare Baronio e impedire al play-maker laziale di iniziare la manovra. Ad avere la peggio nel primo tempo è la Lazio, incapace di alzare il ritmo del match sia per il pressing gialloblù sia per la cattiva serata di Matuzalem, fuori partita. Eppure, le prime occasioni della partita sono della Lazio. Dopo un tiro da fuori di Matuzalem è proprio Zarate al 13' a cogliere il palo calciando di destro una punizione che gira sopra la barriera per battere sul montante di Sorrentino. Dopo solo 3' Marcolini batte un corner sul primo palo che Mantovani prolunga di testa, Radu si addormenta consentendo a Pellissier di toccare in rete indisturbato, 1-0. La Lazio perde certezze e accusa il colpo, solo la pochezza tecnica del Chievo impedisce ai padroni di casa di raddoppiare. Al 31' Radu perfeziona la sua serata orribile offrendo il pallone a Marcolini con un maldestro appoggio di testa. L'assist del centrocampista di Di Carlo consente a Pellissier di battere Muslera ma, per fortuna della Lazio, l'attaccante veronese è in fuorigioco. A questo punto la Lazio mette fuori il muso e acciuffa il pareggio grazie a Cruz. Il Jardinero si procura con esperienza un rigore che trasforma al 41' con grande freddezza mettendo a segno il suo primo, prezioso, gol laziale. La rete ha il merito di placare gli ardori gialloblù e al 44' Kolarov coglie la traversa battendo a sorpresa una punizione da metà campo. Prima del riposo i giocatori di Di Carlo, innervositi dall'episodio del rigore, si scagliano contro l'arbitro Damato, incerto nella conduzione e dal cartellino troppo facile. L'1-1 del primo tempo non restituisce brillantezza alla Lazio che alla ripresa del gioco subisce un Chievo aggressivo e pericoloso. Al 48' l'ennesima amnesia di Radu che sbaglia movimento sul fuorigioco regala a Pellissier una grande occasione vanificata solo dal cattivo controllo dell'attaccante veronese. Proprio nel momento migliore del Chievo la Lazio raddoppia. Al 53' Mauri, uno dei più positivi della serata, ruba palla e avvia un contropiede intelligente servendo Zarate. Il genietto di Lotito si beve Yepes e mette al centro un pallone velenoso che Sorrentino riesce solo a sfiorare. Troppo facile per Cruz chiudere sul secondo palo e perfezionare la sua prima doppietta in maglia bianocceleste. Sembra tutto a posto per Ballardini e soci ma Cribari si merita l'espulsione per doppia, ingenua, ammonizione lasciando la Lazio in inferiorità al 59'. La partita si trasforma in un assedio ma il fortino resiste nonostante la traversa colta da Bentivoglio, la Lazio è prima.

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