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Ferrari, il futuro in 3 giorni

Ferrari

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Tre giorni per capire un po' di più del proprio futuro. Per la Ferrari il weekend di Spa non rappresenterà solo una gara con, relativa, importanza nella classifica costruttori. Ma sarà soprattutto il crocevia per il destino di alcuni piloti che, in un modo o nell'altro, hanno legato il loro nome alla Rossa nelle ultime settimane. L'equazione più semplice è quella che riguarda Luca Badoer. Le parole di Domenicali all'indomani di Valencia sono state chiare: «In Belgio da lui ci aspettiamo qualcosa in più». Che tradotto non significa l'obbligo di andare a punti, ma almeno di lottare intorno alla 12ª-13ª posizione. In quel caso Badoer sarebbe confermato anche per Monza, pista che conosce benissimo e sulla quale potrebbe costituire un valore aggiunto. In caso contrario, il collaudatore di Montebelluna farebbe spazio a un pilota capace di dare una mano a Raikkonen nella non facile impresa di tenere il terzo posto dei costruttori davanti alla scatenata McLaren. I candidati a un'eventuale sostituzione sono tanti. Il nome che circola più insistentemente è quello di Fisichella. Il romano è legato alla Force India, ma difficilmente il suo team negherebbe un favore a Maranello, che per anni ha fornito i motori alle vetture del magnate Vijay Mallya. Ma si parla anche di Jarno Trulli, in rottura con la Toyota, e dei «licenziati» Piquet jr e Bourdais. Il secondo, in particolare, avrebbe dalla sua il fatto di essere rappresentato da Nicolas Todt, manager anche di Felipe Massa. Più controversa la situazione di Kimi Raikkonen. Il finlandese negli ultimi due gran premi ha ricominciato ad andare forte e Spa è una delle sue piste preferite. Possibile, quindi, che in Belgio colga l'obiettivo dichiarato, il terzo podio consecutivo. Ma la sua resurrezione, paradossalmente, ha messo ancora più in difficoltà la Ferrari, che aveva scelto di accantonare proprio il finlandese per far spazio ad Alonso nel 2010. C'è poi da capire perché Raikkonen sia tornato ad alti livelli proprio in concomitanza dell'assenza di Massa. Possibile che «Iceman» soffra un compagno di squadra troppo competitivo, stessa sindrome manifestata da Alonso ai tempi della convivenza con Hamilton in McLaren. Mettere insieme queste due primedonne, quindi, potrebbe essere controproducente per il Cavallino. Anche per questo diventa decisivo capire se e quando Felipe Massa potrà tornare ad essere un pilota competitivo. Oggi il brasiliano verrà visitato a Miami dal dottor Oley e si dovrebbero conoscere le date approssimative del suo rientro. In casa Ferrari sperano che Felipe possa correre almeno l'ultimo Gp, nel suo Brasile, per avere seri riscontri sulle sue condizioni.

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