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La Semenya è a casa Per lei un bagno di folla

Caster Semenya, atleta del Sud Africa

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Per il suo Paese non ci sono dubbi che tengano e ad accoglierla ci sono soltanto cori, balli e migliaia di voci. La «Golden girl» si guarda intorno e sorride, emozionata da tanto affetto. «La nostra prima donna dello sport», dice un cartello: il Sudafrica la difende, poco importa alla sua gente se sia uomo o donna o magari entrambe le cose, quello che è certo è l'oro appeso al suo collo dopo la finale degli 800 metri. Adesso la tanto discussa Semenya, 18 anni appena, è in attesa di sottoporsi agli esami fisici e psicologici stabiliti dal comitato di esperti incaricato dalla Federazione, ma per i risultati serviranno alcune settimane. Tante le polemiche scoppiate fino ad oggi, dalle indiscrezioni su test medici effettuati prima di Berlino che rivelerebbero una quantità eccessiva di testosteroni, ai sospetti di ermafroditismo. La Federatletica sudafricana assieme a tutto il Paese non si piega e ribadisce «Caster è una donna al 100%».

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