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Beretta presidente e scissione tra A e B

Adriano Galliani

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È una Lega Calcio rinnovata dalla testa ai piedi, ma ancora di fatto «congelata», quella uscita dall'assemblea straordinaria di ieri. Maurizio Beretta è stato eletto presidente, ma la nomina, vista la sospensione della seduta, non sarà effettiva prima del 3 settembre, quando dovranno essere votate e ratificate anche le cariche dei consiglieri. In ogni caso,a dirla con le parole di Giancarlo Abete, commissario straordinario della Lega ancora in carica, la giornata di ieri è stata «una pietra miliare». Oltre alla nomina del nuovo presidente, l'assemblea ha approvato il regolamento valido fino al 30 giugno 2010 e, soprattutto, ha ratificato la scissione, decisa lo scorso 29 luglio, tra Serie A e Serie B. Le altre cariche definite sono quella di Rosella Sensi a vicepresidente vicario e di Adriano Galliani a vice di A. Mancano i consiglieri: «È rimasto l'ultimo tratto di strada da fare - spiega Abete - eleggere gli 8 membri del consiglio direttivo in quota alla A e dei 2 consiglieri federali. A settembre si tornerà in assemblea per concludere l'iter e rendere pienamente operativa la nomina di Beretta». Proprio Beretta considera una svolta storica la scissione della Lega «che libererà al massimo le potenzialità delle due serie nell'interesse generale del calcio professionistico». L'elezione dell'ex di Confindustria per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Rocco Crimi «è un'ottima notizia per il Governo impegnato ad approvare una legge che dia alle città stadi polifunzionali, efficienti e sicuri». Soddisfatto anche il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli: «Abbiamo un nuovo regolamento e un presidente manager, segno di un'evoluzione». All'ordine del giorno dell'assemblea di Lega Calcio anche il capitolo «tessera del tifoso». Proprio davanti gli uffici di via Rosellini ieri mattina si sono radunati una decina di ultrà della Sampdoria per protestare contro l'iniziativa del ministro Maroni. Al contrario è proprio Abete a ribadire che la tessera non deve essere vista come una schedatura «ma come uno strumento per avere servizi più compiuti e riconoscibilità immediata. Al di là dei dubbi delle società, il commissario di lega avverte che «l'obbligo va rispettato, anche se ci sono da chiarire alcuni aspetti tecnici. Comunque - aggiunge - la vera rivoluzione è il biglietto nominale». Non è d'accordo l'attaccante dell'Atalanta Doni per cui non è questa la soluzione ai problemi. Di fatto, restano i numeri: dopo la prima giornata di campionato ci sono stati 6 arresti tra i tifosi di Napoli, Benevento e Como, 54 denunce e 60 proposte di Daspo.

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