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Quel tifo calcistico al Foro

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Neituffi, ad esempio, una disciplina che richiederebbe lo stesso silenzio del tennis e nella pallanuoto. L'accusa, sicuramente superficiale e generica, è quella che definisce «calcistico» il tifo degli spettatori. Lungi da me il desiderio di voler difendere gli atteggiamenti che purtroppo spesso si riscontrano sulle tribune dei nostri stadi. Il calcio è sicuramente uno sport diseducativo, dove il giocatore che riesca ad ingannare l'arbitro ed a farsi assegnare un rigore inesistente viene festeggiato e complimentato. Lo confermano, involontariamente, gli elogi che accompagnano i rarissimi episodi di fair play che ogni tanto si verificano sui nostri campi. Il De Rossi che aiuta l'arbitro a correggere un errore commesso a proprio favore, fa eccezione ma non fa scuola. Tuttavia credo che sia opportuna un'osservazione a favore dello spettatore del calcio rispetto allo spettatore delle altre discipline dove la percentuale dei praticanti è molto più alta. Mi sia consentito un esempio. Al Foro Italico il pubblico che assiste agli Internazionali di tennis è quasi completamente composto di tennisti, su 50 mila spettatori dell'Olimpico poche migliaia hanno giocato al calcio in una forma agonistica regolamentare. Lo sport sicuramente educa, quindi un pubblico di praticanti è sicuramente migliore e più corretto di quello che vive lo sport solo da tifoso. Parlando di nuoto mi viene invece il sospetto che il pubblico di questa disciplina sia formato in buona parte di genitori che si sono appassionati portano i propri figli in piscina. Il problema è che anziché limitarsi a fare gli autisti vogliono anche fare i commissari tecnici, con le conseguenze che i frequentatori delle piscine e delle scuole nuoto ben conoscono. Il fenomeno riguarda tutte le discipline e tutte le scuole (calcio, tennis, nuoto, ecc.) delle grandi città dove il genitore-autista diventa una necessità. In provincia e nei piccoli centri basta la bicicletta. Tornando al tennis e rimanendo al Foro Italico, i peggiori episodi di maleducazione sportiva li abbiamo visti quando Adriano Panatta affrontò Borg nella finale degli internazionali del 1978. Negli ultimi anni lo stesso pubblico è molto migliorato ma siamo sicuri che si comporterebbe altrettanto bene se riuscissimo a trovare un altro Panatta? Quello del nuoto lo attendiamo all'esame Pellegrini e Filippi sperando che ci siano solo applausi, per le nostre campionesse e per le loro avversarie. Rin. Tom.

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