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Tania Cagnotto ci riprova

Tania Cagnotto

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Strano sport quello dei tuffi. Serve potenza, coordinazione ed agilità ma poi, a fare la differenza, sono le emozioni. C'è chi ha studiato per congelarle e riporle in un posticino lontano in fondo al cuore, le cinesi, e c'è chi il cuore, prima di un tuffo e con il pubblico in delirio che grida il tuo nome, lo sente battere forte. Tania Cagnotto ha già provato cosa vuol dire vincere un bronzo nello Stadio del Nuoto e ha cercato di spiegarlo a Francesca Dallapé, che si è fatta prendere per mano. La coppia azzurra ieri aveva la mente sgombra, il battito regolare e la convinzione giusta e ha centrato la finale di oggi del sincro da 3 metri con il secondo punteggio della classifica. Davanti, manco a dirlo, le cyber-tuffatrici cinesi che strappano i 10 anche nelle eliminatorie. La storia della gara non è particolarmente avvincente, con Jingjing e Minxia che mettono subito le cose in chiaro e con la coppia azzurra che si crea un buon vantaggio sulle le altre sin dai due tuffi obbligatori. Dietro non si spinge molto e si alternano all'inseguimento dell'Italia, Russia, Canada, Messico e Australia. Tania Cagnotto, nell'immediato dopo gara, chiarisce proprio questo aspetto: «Noi siamo contente di questo secondo posto ma sappiamo che in finale la Russia ingranerà una marcia superiore. Per una medaglia ci saranno anche il Canada e il Messico. Speriamo di rimanere tranquille come oggi». Già, tranquille e capaci di controllare il battito del proprio cuore, in questo Francesca chiede aiuto a Tania: «Io ho un carattere un po' particolare e Tania è una persona che sa darmi sicurezza, fiducia in me stessa. Speriamo ci riesca anche domani (oggi, ndr)». Lo Stadio del Nuoto sarà gremito e metterà i brividi, le azzurre, per giocarsi una medaglia, dovranno volare sulle ali dell'entusiasmo di Roma. Il programma di ieri prevede anche la finale del trampolino 3 metri uomini, una finale orfana di Nicola Marconi e con un Michele Benedetti che non ti aspetti. In semifinale Michele si qualifica all'ultimo tuffo anche se a metà gara guida incredibilmente la classifica. Discontinuità fisiologiche per chi, come lui, solo da qualche mese è sceso dalla piattaforma per accomodarsi sette metri più in basso, sulla tavola elastica del trampolio da 3. La gara inizia proprio con Benedetti mentre l'azzurro, dopo il primo tuffo, sembra ancora fuori dalla competizione. Si riprende Michele alla seconda tornata con un'esecuzione da 73.50 punti, mentre Chong, Castro e Dumais fanno a gara a chi prende più 10. L'azzurro va sempre meglio ma il quarto tuffo lo condanna e la finale prende una piega che non lo prevede nemmeno per un piazzamento di prestigio. Dalla contesa spunta, e non a caso, il nome del cinese Chong, oro, poi l'americano Dumais, quindi il canadese Despatie. Michele Benedetti, alla sua prima finale mondiale dal trampolino, chiude all'ultimo posto della classifica. Oggi Cagnotto-Dallapé in diretta dalle 15.45 su Rai3.

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