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Ora la Capitale si appassiona per i Mondiali

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Dopola delusione dei fratelli Marconi, anche Tania Cagnotto nel trampolino da un metro intravede il terzo posto e poi si arrende ad avversarie più forti ed esperte in questa specialità. Ma non importa. Il pubblico di Roma non si cura di questi che paiono essere, adesso, solo dei dettagli. Perché l'entusiasmo c'era e le presenze crescono giorno dopo giorno. In fondo quella appena trascorsa era una domenica di luglio, una di quelle che registrano il «vuotone» nella nostra città. Invece l'attrazione di questi mondiali comincia davvero a funzionare. In barba alle polemiche che hanno accompagnato l'avvicinamento a questo mondiale, alle discussioni, ai conflitti tra gli organizzatori, malgrado le brutte storie che hanno coinvolto la magistratura, il fascino del nuoto e degli sport acquatici fa breccia. E pare cancellare tutto quello che con lo sport non ha nulla a che vedere. Ieri, sotto un sole possente, anche se refrigerato da un buon venticello, la tribuna Tevere dei tuffi, nella piscina olimpica del Foro era gremita. Pubblico anche al nuoto sincronizzato e perfino - non ce le vogliano le ragazze del setterosa - al debutto dell'Italia femminile di pallanuoto contro l'Uzbekistan. Sarà l'invidia per questi giovani che possono stare sempre dentro l'acqua, sarà la voglia di «disintossicarsi» dall'onnivoro e onnipresente calcio, sarà il desiderio di trascorrere un pomeriggio (o una mattinata) diversi: fatto sta che qui la gente viene, in questo enclave dello sport non solo romano, ma internazionale. Sì, perché l'urbanistica geniale di questo Foro Sportivo regala un colpo d'occhio che pochi possono vantare. Si parcheggia come per andare allo stadio Olimpico (o al tennis) e poi ci si ritrova con la meravigliosa sorpresa: nei campi dove Nadal o Federer di solito si esibiscono agli Internazionali d'Italia di tennis, ecco due piscine. Queste sì realizzate senza sprechi e a regola d'arte. In una il sincro, in una la pallanuoto. In mezzo il consueto Villaggio, diviso in una area più ristretta e in quella aperta a tutti. Tutto molto raccolto, tutto ampiamente testato da altre manifestazioni, tutto - pare proprio così - molto gradito dal pubblico. Ma la fame di nuoto e di sport legati alle piscine ha vissuto la sua controprova sabato sera, nella cerimonia d'apertura. Forse un po' lunga e prolissa in alcuni tratti, ma certamente efficace nelle sue immagini più spettacolari, che evocavano l'acqua che non c'era. Un pieno di pubblico anche lì. Certo, rispetto al popolo del Boss, Bruce Springsteen, poca cosa, ma diciamo la verità: questo per il mondiale romano è solo l'inizio. Qui si stanno solo scaldando le passioni. Perché domani Tania Cagnotti nel trampolino da 3 metri può puntare in alto e perché la grande attese sono per il programma del nuoto, al via domenica prossima. E c'è da scommetterci: malgrado si avvicini agosto la piscina olimpica del Foro Italico regalerà un colpo d'occhio d'altri tempi. Tra Pellegrini e Filippi, Marin e Magnini, tra Phelps e le staffette, Roma - e non solo, per fortuna - scopre di essere una città di appassionati di nuoto. Per una volta non è il calcio a farla da padrone. Senza dubbio un grande segno di sportività che fan ben sperare per la nostra bistrattata cultura sportiva.

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