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Belgio o Bielorussia.

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L'urnadi Nyon ha messo la squadra giallorossa di fronte alla vincente tra i bielorussi della Naftan e i belgi dello Gent che giocheranno la gara di ritorno (andata 2-1) giovedì prossimo. Urna benevola dunque, evitati i fastidi di avversari difficili già nella prima parte di stagione, quando cioè la squadra non è ancora al top della condizione. Inoltre i giallorossi avranno il vantaggio di giocare la prima gara in trasferta (il 30 luglio) e tra le mura amiche dell'Olimpico quella di ritorno in programma per il 6 agosto. A Trigoria la notizia del sorteggio è stata preso con soddisfazione, ma c'è chiara l'intenzione di non sottovalutare nessuno. «Ci sono vari parametri da considerare e non solo quello sportivo - ha detto Tempestilli, l'uomo della Roma a Nyon - e bisogna anche pensare al lato logistico, allo stato di forma. La stagione comincia prestissimo per noi e con i giocatori che hanno partecipato alla Confederations Cup rientrati più tardi, non sarà semplice gestire questo fattore. Ma il nostro staff agirà al meglio, ne sono convinto. Non sottovaluteremo nessuno e giocheremo questo preliminare come se si trattasse di una finale di Champions. Vogliamo arrivare sino ad Amburgo (sede della final dell'Europa League, ndr)». Per farlo però la Roma dovrà ritrovare uno smalto che ancora appare lontano e soprattutto dovrà fare i conti con i noti problemi societari che non riescono a far decollare una campagna acquisti finora ferma all'arrivo, pur buono, di Guberti. E ieri sul club giallorosso si è abbattuta un'altra tegola. La visita di controllo in programma per Doni non ha dato gli esiti sperati. Il recupero del portiere brasiliano va a rilento ed è praticamente impossibile un suo recupero per l'inizio del campionato. A Doni sono state prescritte almeno altre sei settimane di lavoro «blando» e, conti alla mano, una sua presenza in campo prima della fine di settembre (se non addirittura primi di ottobre) appare alquanto improbabile. La Roma inizierà quindi il nuovo campionato con Artur tra i pali, tranne colpi a sorpresa di mercato al momento molto improbabili.Cosa confermata anche dal ds Pradè che sulla vicenda Rubinho ieri è stato chiaro: «Non c'è trattativa. Abbiamo parlato con il Genoa, ma non c'è assolutamente nulla». Tutto fermo intanto sul fronte Aquilani. Il Liverpool non è andato oltre un primo interessamento e dall'entourage del giocatore trapela un leggero pessisimismo sulla fattibilità dell'operazione. Il giocatore comunque, a certe cifre, sarebbe disposto a lasciare la capitale e provare a ripartire con una nuova «avventura». Situazione di immobilismo che rischia di pregiudicare anche le operazioni in uscita: ammesso che la Roma sia veramente intenzionata ad ascoltare chiunque su tutti i suoi giocatori: Totti e De Rossi a parte. Ieri il ds del Bari Giorgio Perinetti ha stretto i tempi per i due giallorossi che interessano al club pugliese. «Cerci e Andreolli sono due giocatori che ci interessano e di cui abbiamo parlato più volte con la Roma. Ma, di certo, non potremo aspettare all'infinito». Chi invece ci ha già rinunciato è il ds della Fiorentina Corvino tornato sul tema difensori. «Tra gli altri ho cercato anche Mexes e Juan». Inutilmente.

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