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Magnini pronto a stupire «Voglio il titolo in casa»

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ValentinaLo Russo Con un palmares ricco di medaglie, Filippo Magnini ha un obiettivo preciso: vuole il titolo di campione del mondo per la terza volta. I 19 ori, 9 argenti e 8 bronzi collezionati in carriera non gli bastano ancora e «Re Magno» punta al podio più alto proprio davanti al suo pubblico, nel suo paese e nella massima competizione del pianeta. Negarlo sarebbe inutile. L'Italia del nuoto guarda a lui con grandi speranze. E lui vuole ripagare la fiducia della gente. A che punto è la sua preparazione e qual è il suo obiettivo per il Mondiale? «La preparazione sta andando molto bene, ormai ci siamo, manca pochissimo e tutto il percorso di avvicinamento è andato alla grande. C'è solo da perfezionare un po' il tutto, ma in linea di massima sono pronto. Il mio obiettivo è piuttosto ambizioso, in casa nostra voglio fare un grande Mondiale, punto al titolo, gli avversari ci sono, ma ci sono anch'io». A proposito degli avversari, che tipo di livello tecnico si aspetta? «Di solito dopo l'anno olimpico gli atleti rallentano un po', credo che il livello sarà un tantino inferiore a quello di Pechino. Tuttavia, sarà il Mondiale dei record, mi aspetto grandi prestazioni, si gareggia comunque tutti alla pari e vinceranno gli atleti più forti, speriamo di piazzarci nelle prime posizioni, io mi auguro di finire proprio nella prima». Lei sta combattendo la cosiddetta «battaglia dei costumi». Come sono i suoi attuali rapporti con la Fina e a che punto siamo con la rivoluzione dei costumi? «Io, come il 90% degli atleti, sto ancora lottando. La Fina ha deciso di far disputare il Mondiale con i costumi di ultima generazione che inevitabilmente modificano le prestazioni, perciò questa scelta non tutela gli atleti. Noi pensiamo che sia giusto tornare a vedere il nuoto nuotato, quello dove la differenza la fa l'atleta. Noi potremmo anche decidere di nuotare con lo slippino ma alla fine credo che tutti indosseremo il costume intero. Non vedremo più il nuoto dei vari Max Biondi e Popov che sono stati grandi campioni anche senza il costume intero». Che idea si è fatto della squadra azzurra, a chi bisogna rivolgere le maggiori attenzioni tra i suoi colleghi, uomini e donne? «È un'ottima nazionale e poi saremo in casa con il pubblico a favore. Per come sono andate le ultime competizioni le donne soprattutto non dovrebbero avere grossi problemi. Alessia Filippi e Federica Pellegrini sono già proiettate verso il podio. Federica sui 200 metri è sopra di 2 secondi alle sue dirette avversarie e non vedo come possa mancare questa occasione. Anche Alessia è una grandissima atleta e poi hanno un'ottima staffetta 4x200 e sicuramente possono lottare per una medaglia se non per la vittoria. Noi uomini abbiamo un parterre di avversari molto forte però possiamo dire la nostra in tutte le discipline». Ha già preso confidenza con gli impianti? «In realtà no, pur allenandomi a Roma ancora non ho potuto sfruttare il vantaggio di allenarmi al Foro Italico. Comunque è una piscina che conosco molto bene. Da fuori ho visto che le strutture sono veramente belle e mi auguro di vedere quelle tribune strapiene». Che effetto le fa essere un po' il leader della truppa azzurra? «Fino a 5-6 anni fa ero solo una matricola, perciò per me è un grandissimo onore, mi fa piacere essere un esempio per i più giovani. Cercherò di dare la carica a tutti i miei compagni, sarà importante aiutarci a vicenda. Curiosità. Si vocifera che dopo il Mondiale sbocceranno fiori d'arancio. È vero? «È sicuramente uno degli obiettivi della mia vita. È un passo che prima o poi farò, ma adesso devo concentrarmi solo sui Mondiali. Facciamo un passo per volta».

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