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Fia: Mosley non si candida

Max Mosley

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{{IMG_SX}} Max  Mosley ha comunicato ufficialmente la sua decisione di non candidarsi all apresidenxza della Fia  con una lettera inviata ai suoi membri. Il presidente della federazione si congeda dopo il lungo braccio di ferro con l'associazione dei team di Formula 1 (Fota). Le squadre, che hanno contestato le svolte regolamentari prospettate dalla Fia e la governance impostata da Mosley, hanno valutato l'organizzazione di un Mondiale alternativo. I rischi di una clamorosa scissione sono stati scongiurati un mese fa, quando la Fia ha fatto marcia indietro accogliendo le richieste delle squadre e quando Mosley ha comunicato l'intenzione di lasciare l'incarico al termine dell'attuale mandato. «Da quando ho annunciato la mia intenzione di non ricandidarmi, lo scorso 24 giugno, ho ricevuto quasi 100 messaggi dai club membri della Fia che mi hanno chiesto di ripensarci. Un simile sostegno è molto gratificante, sono estremamente grato», scrive Mosley, che nel frattempo non ha cambiato idea. «Non mi candiderò a ottobre», dice il presidente, che indica anche il nome del successore: Jean Todt, ex team principal della Ferrari. «Credo che sia la persona giusta - scrive Mosley -. Negli sport motoristici, è senza dubbio il miglior manager della sua generazione e probabilmente a livello assoluto. Le squadre guidate da lui hanno vinto il Mondiale Rally, hanno vinto raid come la Parigi-Dakar, competizioni come la 24 ore di Le Mans e, negli ultimi 15 anni, un Mondiale di Formula 1 dopo l'altro».   «È stato anche chief executive officer di una casa costruttrice di successo - aggiunge snocciolando il curriculum di Todt -. Ha quindi l'esperienza per guidare un'organizzazione ampia e complessa, un requisito indispensabile per ogni futuro presidente della Fia».  

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