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Al Tour esplode l'"affaire" radioline

Mark Cavendish

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Per seguire il ciclismo degli anni contemporanei, una predisposizione all'ilarità non è fondamentale, ma certo aiuta. Perché è meglio ridere di certe buffe situazioni che accaldarsi per prendere posizione per gli uni o per gli altri. Tanto s'è capito che in questo sport non esiste ragione: sono così bravi, quelli del ciclismo, da riuscire ad avere sempre tutti torto, anche se difendono posizioni contrapposte. L'ultima boutade su cui si stanno accapigliando riguarda le radioline. Da tempo monta una corrente di pensiero che vorrebbe le radioline (quelle che mettono in comunicazione i corridori coi loro direttori sportivi) come simbolo dell'antispettacolo, visto che i ciclisti sarebbero frenati nelle loro aspirazioni più pazzarelle, magari quando vogliono attaccare in un punto e il loro ds consiglia di non farlo, di aspettare. Da qui la proposta di abolirle. Una proposta che il Tour ha fatto sua e che, poco democraticamente, ha imposto al gruppo, pena la squalifica. Mentre in tutti i mondi evoluti una trovata del genere sarebbe stata sommersa di ululati (vi immaginare zittire gli allenatori di calcio a bordo campo? Con la scusa che impediscono ai giocatori fantasiosi di fare molti dribbling...), nel ciclismo siamo arrivati a ieri, giorno previsto per la prima sperimentazione senza radioline (la seconda e per ora ultima sarà dopodomani), con la proposta che intanto è diventata regola effettiva, e col classico tutti contro tutti. I direttori sportivi, anziché alzare veramente la voce, fregandosene del diktat e dotando tutti di radioline, hanno partorito una protesta ridicola, accolta da 15 team su 20: tenere la corsa immobilizzata fino all'annunciata volata finale. E così 4 peones in fuga tutto il giorno (Vaugrenard, Dumoulin, Ignatiev e Hupond), distacco tenuto sempre entro i 2', ricongiungimento finale e volata con l'ovvia vittoria di Cavendish (Hushovd secondo, poi Farrar, Duque e Rojas). Nell'attesa del secondo atto sull'affaire radioline, il 17, oggi Vatan-Saint Fargeau, 192 km per fughe o volata. Diretta Rai2 dalle 14.45.

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