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Un'altra scommessa giallorossa

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Ciha regalato invece, il weekend, due piccoli capolavori in materia, e pazienza se la società è del tutto estranea, i comunicatori sono quelli delle ultime stagioni, i soli in grado di offrire immagini e parole adeguate, Luciano Spalletti il sabato, Francesco Totti la domenica. Parole dolci, quelle del capitano, per una tifoseria ansiosa, anche se non ancora disperata. Lui, come Spalletti, rimarrà: per cinque anni, «sfortunatamente», come ha aggiunto in risposta a qualche cornacchia comparsa all'orizzonte. Sempre per riallacciarsi alle parole del tecnico, una dedica affettuosa, è con lui che vuole chiudere la sua carriera, ancora lunga se non interverranno altri colpi della malasorte. Ma ora il capitano sta bene, per la prima volta subito in campo al primo giorno di ritiro, se poi avvertisse qualche scricchiolio «getterei la spugna», ipotesi improponibile per chi lo conosce bene. Molto cauto sui possibili arrivi, lui firmerà il contratto dopo il ritriro, ma non può sapere in tempi brevi quali saranno le risorse della società. Però scommette sulla bontà complessiva dell'organico, nessun obiettivo impossibile se è vero che questa squadra, a ranghi completi, era andata a un soffio dallo scudetto appena tredici mesi fa. Ottimismo condivisibile, sempre che l'organico non venga deprezzato da esigenze di bilancio. Quando tornerà Doni, baluardo prima dei guai fisici, avrà davanti Motta o Cicinho, Mexes, Juan, Riise o Tonetto oltre a Cassetti, il centrocampo metterà Spalletti di fronte a scelte ardue, con De Rossi, Pizarro, Aquilani, Taddei, Perrotta e Brighi. E accanto a Totti figurano tuttora attaccanti del calibro di Julio Baptista, Vucinic e anche Menez. Di lui, Totti dice che ha le qualità di Cassano, che nello spogliatoio è allegro, poi in campo ha la faccia scura. Migliorerà, secondo il capitano, insomma è una pedina in più. Ma nella lunga, misurata e intelligente conferenza stampa, si è aperto anche uno spiraglio di azzurro: con Lippi, reciproco rispetto e, da parte del giocatore, anche gratitudine. Se arrivasse, insomma, un appello per il Mondiale e se Totti si sentise in condizioni fisiche ideali, un ritorno in Nazionale non sarebbe da escludere. Che la salute ti assista, capitano. E intanto puoi sorridere per il regalo dell'amico Federer.

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