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Samantha Trancanelli In campo insieme, nella stessa squadra, Di Canio e Totti per beneficenza.

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Mac'è un piccolo particolare da non sottovalutare: Paolo Di Canio e Francesco Totti scesi in campo non sono proprio gli originali, bensì i loro sosia che nella vita di tutti i giorni si chiamano Massimo Mori e Luca Lioy. Fanno parte entrambi dell'All Star Sosia, la Nazionale composta da tanti altri sosia come loro, copie perfette di personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e della musica, che girano l'Italia organizzando partite di beneficenza o a scopo umanitario. Un gruppo di persone che si è formato qualche anno fa e che ha fatto delle impressionanti somiglianze una sorta di missione di beneficenza, mettendo il loro tempo libero a disposizione di chi è meno fortunato nella vita. Il presidente della squadra e ideatore del progetto è Massimo Nardi, sosia di George Michael, esperto di arti marziali. «Ci siamo organizzati in una vera e propria Nazionale - racconta Massimo - il torneo che è appena iniziato al Salaria Sporting Village è solo uno dei progetti che intendiamo mettere in campo. E poi giocare la finale all'Olimpico è un sogno che non potevamo lasciarci sfuggire». Sabato scorso, infatti, ha preso il via al Salaria Sporting Village il torneo di calcio organizzato dal Vaticano «Fiaba Day - Uniti oltre ogni barriera», che vede la partecipazione di 14 squadre tra associazioni e istituzioni, compresa quella del Vaticano. In palio c'è la finalissima, che si giocherà ad ottobre, proprio allo stadio Olimpico. Un'emozione ed un appuntamento da non perdere per Massimo Mori, romano, 41 anni, sosia di Paolo Di Canio e, pensate un po', romanista. «Con la mia somiglianza me ne sono capitate di tutti i colori. Mi hanno inseguito con lo scooter per una foto, alcuni ragazzi mi sono corsi dietro per chilometri e alla fine hanno voluto lo stesso farsi fotografare con me ed in palestra mi chiamano Paolo. Le cose più buffe, però, mi sono capitate allo stadio, perché io sono romanista da capo a piedi e seguo anche la squadra a volte in trasferta». «Sono abituato a vedermi fissare quando giro per Roma - spiega Luca Lioy, 31 anni, di Ostia, romanista e sosia di Totti - e ormai ci convivo. Il momento più divertente anche per me è quando vado allo stadio, i bambini mi fermano, i grandi mi chiedono di segnare alla Lazio oppure si congratulano per qualche gol». Insomma, anche questo è un gran bel derby.

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