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Fia-Fota, muro contro muro

I Leader della Fota Luca Cordero di Montezemolo e Flavio Briatore

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A forzare la mano dopo l'attacco di ieri «qualcuno tra i team non vuole l'accordo sulle regole» è ancora la federazione guidata da Max Mosley che in un lungo comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale accusa l'associazione che rappresenta otto delle dieci attuali scuderie nel «Circus» di «voler sottrarre alla Fia il controllo delle regole e di voler appropriarsi dei diritti commerciali della Formula 1». A smorzare i toni è invece il presidente della Ferrari e della stessa Fota, Luca Cordero di Montezemolo secondo cui non è utile continuare le polemiche «anche se la posizione della casa di Maranello »non è cambiata».  Mentre tra i piloti c'è chi come Felipe Massa comincia a preoccuparsi per la situazione: «Non abbiamo bisogno di queste lotte. La situazione sembra molto negativa al momento, ma se si raggiunge un accordo allora possiamo sperare in un futuro più sano». A tre giorni dal nuovo traguardo da dentro o fuori imposto dalla Fia ai team «ribelli» che dovranno accettare di iscriversi al Mondiale 2010 senza condizioni, il futuro della Formula 1 che ha scritto la storia (quella targata Ferrari, McLaren, Renault) appare ancora molto incerto. La Fia ha, infatti, ribadito una volta di più la linea della fermezza confermando l'introduzione a partire del prossimo anno del budget cap fissato a 44 milioni di euro allontanando ancor di più ogni ipotesi di accordo sulle nuove regole a dispetto dell'incontro svoltosi ieri a Heathrow tra i rappresentanti economici dei due fronti. «Come stabilito dall'incontro del 11 giugno - si legge nel comunicato emesso dalla Fia questa mattina - gli esperti finanziari della Fia si sono incontrati ieri con quelli della Fota. Sfortunatamente i rappresentanti della Fota hanno spiegato di non avere alcun mandato per discutere il regolamento economico per il mondiale 2010. Anzi, non sono stati disponibili a discutere nessun aspetto del prossimo regolamento. Di conseguenza l'incontro non ha raggiunto un risultato comune tra le parti. Da ciò ne deriva che il regolamento per il prossimo mondiale rimarrà uguale a quello già annunciato in precedenza». Per non parlare poi delle distanze sul rinnovo del famoso Patto della Concordia, accordo commerciale che regola la partecipazione e il trattamento economico delle scuderie che partecipano al Campionato Mondiale di Formula 1 così come organizzato dalla società Formula One Management. Alle accuse di remare contro il raggiungimento di un accordo tra Fia e Fota fatte ieri dal patron della Formula 1 Bernie Ecclestone, oggi il presidente della Ferrari non ha risposto: «Non lo commento nella maniera più assoluta - ha detto Montezemolo ricordando invece che su tutta la vicenda della Formula 1 - la gente non capisce quello che sta succedendo». Molto spesso, ha tuttavia aggiunto il n.1 di Maranello «non capiamo neppure noi perchè si voglia rovinare così questa Formula 1. In questo momento - ha continuato - da parte nostra non possiamo che ripetere la nostra posizione: abbiamo già posto delle condizioni chiare per partecipare al campionato e la nostra posizione non è cambiata». Intanto tra i piloti comincia a serpeggiare la preoccupazione: «Siamo tutti molto preoccupati di questa situazione - ha detto Massa - seguo attentamente tutti gli sviluppi, anche se non posso avere un ruolo determinante sull'evolversi della situazione. Non abbiamo bisogno di queste lotte».

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