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Geronzi convoca Angelini

Rosella Sensi

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{{IMG_SX}} Geronzi-Angelini in contatto per la Roma. Dopo il «no» a Fioranelli da parte dell'istituto di credito incaricato di fare da advisor per la ristrutturazione del debito di Compagnia Italpetroli, controllante della As Roma (le garanzie economiche presentata dall'agente Fifa vengono definite «non sufficienti»), Geronzi in prima persona si è messo in moto per risolvere la «questione Roma». Evidente come il numero uno di Mediobanca voglia trovare una soluzione che sia indolore per tutti: per la famiglia Sensi, che rischia di andare a fondo assieme alla società seriamente compromessa a livello economico, e per la stessa Roma che, con un campionato praticamente alle porte, ha bisogno di soluzioni concrete e in tempi stretti. Così, ieri, primo contatto con Francesco Angelini, l'imprenditore farmaceutico che già nelle scorse settimane era uscito allo scoperto dichiarando apertamente la sua disponibilità ad entrare nella Roma («ma almeno al 75%» aveva detto). Dovevano incontrarsi ieri mattina, ma una indisposizione ha costretto il «romanista» Angelini a rimandare l'appuntamento che potrebbe esserci oggi o al più tardi domani . Nel faccia a faccia verrà definito, a grandi linee, come potrebbe essere il nuovo assetto della società giallorossa: che è solo uno degli «asset» di Italpetroli. Angelini infatti sarebbe interessato ad occuparsi esclusivamente della parte che riguarda il club giallorosso e proprio per questo l'obiettivo è quello di trovare soci che si occupino degli altri due aspetti: quello petrolifero e l'altro legato alla realizzazione in tempi relativamente stretti dello stadio di proprietà della Roma. Tornano quindi in auge i «libici» per quanto riguarda la parte petrolifera e la presenza a Roma del leader libico Gheddafi non ha fatto altro che animare nuovi scenari. «Solo qualche battuta sulla Roma, perché i libici sono grandi appassionati di calcio» ha riferito il ministro per Sviluppo Economico Scajola che con Gheddafi ha cenato l'altra sera al termine della visita ufficiale. Ma è ovvio che una «parola» detta dal leader libico spianerebbe più d'un problema. Resta invece ancora un mistero sul nome del componente «costruttore» che potrebbe entrare nella nuova cordata ideata da Geronzi. Parlando di costruzioni e viste le recenti uscite pubbliche di esponenti della famiglia, viene in mente di nuovo il nome di Caltagirone: ma questa è un'ipotesi tutta ancora da confermare. Una cosa è certa, qualora l'operazione dovesse andare in porto, trovare un costruttore pronto a realizzare uno stadio da 70 mila posti a Roma non dovrebbe essere un problema... così come reperire i soldi per realizzarlo. Il tutto con la supervisione, seppur a distanza, di Unicredit: la banca verso la quale la Italpetroli ha la maggiore esposizione. Paolo Fiorentino ha dato il suo ok alle «manovre» di Mediobanca. E oggi i vertici dell'istituto guidato da Geronzi dovrebbero ricevere Rosella Sensi negli uffici a Milano per un aggiornamento sulle prossime tappe.

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