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Lippi avanti con la "giovine" Italia

Marcello Lippi

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Costruire il gruppo. È sempre stato questo l'obiettivo di Marcello Lippi, è stata questa la forza dell'Italia che nel 2006 vinse il Mondiale. Il ct azzurro vede e fa tutto in ottica del gruppo. A questo ha pensato quando ha preparato l'amichevole contro l'Irlanda del Nord, a questo pensa alla vigilia dell'amichevole contro la Nuova Zelanda, ultimo test prima della Confederations Cup, altra tappa di avvicinamento verso il Mondiale del Sudafrica e quindi di crescita per il suo gruppo. «Mi aspetto una crescita sul piano della condizione da parte di chi ha svolto tutta la preparazione fino ad oggi - spiega il ct azzurro nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Nuova Zelanda -, un piccolo passo in avanti da quelli che hanno giocato meno». Oggi in campo dal primo minuto ci saranno sia Santon che Rossi, i più giovani del gruppo, due ragazzi sui quali Lippi crede ciecamente. Le risposte avute sabato scorso a Pisa nel match contro l'Irlanda del Nord sono state positive, sia da parte del difensore dell'Inter che dall'attaccante del Villarreal. Contro la Nuova Zelanda avranno aoncra un'occasione. «Giocheranno Santon e Giuseppe Rossi; quest'ultimo è un piccolo campione, è in grado di giocare da attaccante esterno o centrale». L'attaccante del Villarreal dovrebbe giocare alle spalle dell'unica punta Gilardino, probabilmente spazio anche per Quagliarella. Non ci saranno capitan Cannavaro e De Rossi, entrambi hanno sostenuto una leggera seduta atletica. «Giocheranno prevalentemente quelli che sono con me dall'inizio - continua Lippi - mentre per gli altri ci sarà spazio nella partitella di venerdì, contro una formazione locale». Non solo nazionale, la notizia del giorno è la cessione di Kakà al Real, un duro colpo per il Milan, ma non per il ct azzurro. «Per me più stranieri vanno via e meglio è» ha ammesso sorridente il ct azzurro che ha poi spiegato al giornalista sudafricano che la sua era una battuta. «Diciamo che, come ct della nazionale, più giocatori italiani ci sono e meglio è».

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