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Milan-Roma, l'ultimo treno

Luciano Spalletti (Foto Gmt)

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L'ultimo viaggio di una stagione da buttare. La Roma vola a San Siro per sfidare i rossoneri prima di chiudere il campionato domenica prossima in casa con il Torino. Alta la posta in palio per entrambe le squadre - secondo e sesto posto posto da difendere - ma la partita di oggi pomeriggio sarà soprattutto un addio collettivo. Certo quello dell'immenso Paolo Maldini al suo pubblico, assai probabile il commiato di Carletto Ancelotti, mentre in casa Roma è netta la sensazione di vivere l'ultima trasferta del ciclo Spalletti, proprio nello stadio dove si è tolto le maggiori soddisfazioni sulla panchina giallorossa: lì ha vinto una coppa Italia, una Supercoppa e quattro partite di campionato contro le milanesi. Ormai il tecnico sembra aver perso gli stimoli per proseguire il suo lavoro a Trigoria. Non può e non vuole ammetterlo, ma anche ieri ha trovato il giusto «giro di parole» per testimoniarlo. Gli chiedono se i suoi collaboratori stiano già programmando la prossima stagione e lui risponde: «Conti e Pradè stanno facendo il loro lavoro. I miei collaboratori tecnici? Tutti si adoperano per la crescita, fa parte della professione e del ruolo, fino all'ultimo momento». Come a dire: diamo il massimo fino a che siamo pagati dalla Roma, poi tanti saluti. Per andare dove? «Contatti con la Juventus non ne ho avuti» assicura il tecnico che rischia di ritrovarsi senza alternative valide in Italia. «Sul mio futuro - aggiunge - dovrei ripetere quanto detto finora». Cioè che parlerà a fine campionato con la Sensi per decidere. Neanche il possibile cambio societario sembra indurlo a cambiare i suoi progetti di fuga. «Fioranelli non lo conosco e non ho mai avuto contatti con lui neanche nel suo ruolo di agente Fifa. Sarebbe sbagliato da parte mia fare un commento - aggiunge Spalletti - dico solo che dietro la Roma ci sono interessi importanti come la costruzione dello stadio di proprietà, che mi sembra una cosa fondamentale per i tifosi. Tanto che li farei partecipare alla scelta del progetto». Le uniche parole del toscano tendenti al disgelo sono sui Sensi. «Con loro ho avuto sempre un buonissimo rapporto. Rimarrei anche con un'altra proprietà? Questa famiglia mi ha dato molto dal punto di vista professionale, al di là di qualche schermaglia o di cose che ci siamo detti solo per una crescita della squadra». Si aspetta una «partita di grandissimo livello. Sono fiducioso come sempre nei miei ragazzi ma sarà una gara difficile. Noi dobbiamo fare il risultato e andare lì coraggiosi. L'addio di Maldini mi intristisce perché campioni come lui vorresti sempre vederli». L'emergenza accompagnerà la Roma anche nell'ultimo viaggio. De Rossi è squalificato, Panucci non è partito come Tonetto e Perrotta, oltre ai lungodegenti Cicinho, Doni e Aquilani. Sono in forte dubbio Baptista (contusione con ematoma) e Juan, appena recuperato dall'ultimo infortunio muscolare: il brasiliano deciderà solo oggi se rischiare. Altrimenti è pronto Diamoutene. Senza Baptista, Spalletti sarà costretto ad avanzare Cassetti a centrocampo.

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