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F1, "prove" di compromesso

Ferrari

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Se anche il «pompiere» Bernie ha abbandonato il suo proverbiale ottimismo, vuol dire che la situazione è davvero seria. Ecclestone passeggia per i box come fa da una vita, si guarda intorno, saluta i team principal e all'improvviso si rende conto che, a Montecarlo, dove la mondanità incontra la Formula Uno, nel 2010 questo spettacolo potrebbe non esserci. «Sono preoccupato - ammette il patron del Circus - in questi anni oltre 70 team sono entrati e usciti dalla Formula Uno, ma la Ferrari è l'unica scuderia a essere stata sempre presente. Non voglio che lascino».  La querelle tra la Fia e Maranello, nel primo giorno monegasco, ha avuto il principale effetto di svuotare di qualsiasi interesse quello che avviene in pista. Le monoposto sfrecciano per le libere, ma quando si tratta di rilasciare qualche commento non si può fare a meno di parlare della sentenza pronunciata il giorno prima a Parigi, quella che, respingendo il ricorso Ferrari contro le nuove regole, ha ulteriormente allontanato la possibilità di un compromesso. Alonso, ad esempio, parla già da reduce: «Io in Ferrari l'anno prossimo? È inutile parlare del mio futuro, prima bisogna capire qual è il futuro di questo mondo». La Rossa non fa marcia indietro. Ieri, all'assemblea di Confindustria, Montezemolo (atteso oggi a Montecarlo) ha confermato che «la Ferrari non correrà in una Gp3», il nome da lui coniato per il «Circus dei poveri» voluto da Max Mosley. Gli ultimi tentativi di riavvicinamento si svolgeranno proprio nel paddock del Principato, dove stasera è previsto un incontro tra i responsabili dei team al quale parteciperanno anche il presidente della Fia e Bernie Ecclestone. Sarà quest'ultimo il mediatore designato, colui che sa che, senza la Ferrari, i suoi diritti commerciali sulla Formula Uno valgono meno di un terzo. La conferma l'ha data ieri Massimo De Luca, direttore di Raisport, che ha già annunciato un'azione legale contro la Fia per rivedere al ribasso il contratto in caso di addio al Circus della Rossa. «Non sarebbe più programmabile su Rai Uno - ha spiegato De Luca - una corsa che non farebbe un terzo degli ascolti attuali». Le iscrizioni al Mondiale 2010 si aprono oggi e terminano il 29 maggio. Ci sono 8 giorni per trovare una soluzione. Si preannunciano lunghe e tese riunioni. Confronti in cui il Cavallino capirà realmente chi degli altri team ribelli (Red Bull, Toyota, Bmw e Renault) è disponibile a seguirlo fino in fondo.

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