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Agli ucraini dello Shakhtar l'ultima coppa Uefa

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Ma dato che la sua squadra è una multinazionale, nella vittoria sono stati determinanti i molti brasiliani della rosa, con Luiz Adriano e Jadson autori delle reti decisive. Il successo è meritato anche in virtù della migliore condizione atletica e della padronanza di gioco mostrate dallo Shakhtar per tutta la partita. Il Werder, che aveva fatto soffrire l'Inter in Champions ed eliminato Milan e Udinese nei turni precedenti, ha patito molto le assenze di Diego, Almeida e Mertesacker, molto rimpianto al momento della dormita con cui la coppia Prodl-Naldo ha mandato in gol Luiz Adriano. Le assenze, però, non giustificano l'atteggiamento del Werder, troppo passivo e rinunciatario. Così il gol di Luiz Adriano è arrivato quando tutti se lo aspettavano. Il pareggio del Werder, invece, è stato un fulmine a ciel sereno. Merito della punizione di Naldo, certo, ma soprattutto della papera colossale di Pyatov, che si è fatto sfuggire il pallone dalle mani. Lucescu è diventato una furia e si è imbestialito ancora di più quando Wiese gli ha mostrato due parate salva-risultato al 40' e al 51'. A un quarto d'ora dalla fine, però, Pyatov si è riscattato in tuffo su testa di Pizarro. È stata l'ultima emozione prima dei supplementari, nei quali Jadson ha riportato in vantaggio gli ucraini con la complicità di Wiese e subito dopo Pyatov ha salvato ancora su Pizarro. Insomma, è stata la partita dei portieri, che hanno fatto e disfatto in continuazione. Al 119' l'arbitro ha annullato giustamente il possibile 2-2 di Pizarro per fallo sul difensore e lo Shakhtar è diventato campione a un anno dalla vittoria di un'altra squadra dell'est: lo Zenit San Pietroburgo. Il prossimo anno si riparte dall'Europa League.

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