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Tragicommedia destinata a finire molto presto

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Conoscodi persona tutti i protagonisti di questa tragicommedia per non essere convinto che la vera trattativa si stia svolgendo dietro le quinte e non davanti alla platea dei media di tutto il mondo. Persone come il presidente della Ferrari, il presidente della Fia e il creatore e signore del grande business della F1 non possono aver simultaneamente perso il senso della realtà. Montezemolo non si fa mettere nel sacco da quattro furbastri inglesi con il grasso sotto alle unghie, e il suo charme di gentiluomo può ingannare soltanto chi non se lo sia mai trovato seduto all'estremità opposta di un tavolo. Mosley è un avvocato: sa valutare il peso di ogni mossa che fa e le conseguenze - quelle legali, non solo politiche - che ne potrebbero derivare. Ed Ecclestone è sempre stato un maestro nel coniugare il suo interesse personale con quello degli altri e, alla fin fine, con quello dell'automobilismo sportivo. Per cui ritengo che questa sia una lotta per il potere e per il denaro come tante ce ne sono già state, soltanto più feroce che in passato perché due dei contendenti - Mosley ed Ecclestone - devono monetizzare in fretta in quanto hanno davanti un orizzonte temporale limitato, essendo il primo a fine mandato e il secondo ottuagenario. Mosley non può pensare veramente che il supporto delle Federazioni automobilistiche del Burkina Faso e del Kirghizistan giustifichi il suo impresentabile disegno di F1 a due velocità, e tantomeno che basti a evitargli una clamorosa sconfitta in tribunale, visto che sotto al Patto della Concordia in vigore c'è la sua firma. Montezemolo sa di non essere in grado di organizzare quel campionato alternativo che per la Ferrari potrebbe rappresentare l'unica alternativa credibile alla F1 (ce lo vedete il Cavallino a Le Mans, dove da qualche anno vincono i diesel?), in quanto gli altri Costruttori non intendono seguirlo su questa strada. Ecclestone sa che una F1 a due velocità e senza la Ferrari può forse venderla alle tv locali del Belucistan ma non alla Rai, alla Bbc o a Rtl. Dunque si metteranno d'accordo. Il vero problema è come farlo senza che qualcuno perda la faccia. Ecco perché non era pensabile che la pace arrivasse ieri, dopo due ore di negoziato: perché tutti possano giustificare il passo indietro che prima o poi dovranno fare bisogna che prima scorra (o sembri scorrere) un bel fiume di sangue.

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