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Vertice tra i team e Mosley per evitare la rottura

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Ilfronte dei costruttori sembra compatto e non intenzionato a cedere neanche di un millimetro. Le dichiarazioni rese nei giorni scorsi da Briatore, team manager Renault, sono eloquenti: «La Formula 1 è dei team, la Fia deve limitarsi a fare da arbitro ma le regole ce le facciamo noi». Dall'altra parte, c'è un Bernie Ecclestone, titolare dei diritti economici del Circus, che anche ieri si è detto sicuro della possibilità di un accordo. A causare la rottura, com'è noto, è stata la regola del «budget cup» che dovrebbe entrare in vigore dal 2010, che prevede regolamenti diversi a seconda della spesa sostenuta dai team. Le scuderie dovrebbero presentare, invece, un progetto per ridurre gradualmente i costi in tre anni senza però varare un regolamento «a doppia velocità». Di questo si discuterà a Londra con un Max Mosley che, però, è sembrato finora molto fermo sulle sue posizioni. Se nessun riavvicinamento dovesse esserci, la situazione precipiterebbe, poiché le iscrizioni al Mondiale 2010 scadono il 29 maggio. I top team cercherebbero di farsi un campionato alternativo ma anche i cosiddetti «assemblatori» - Brawn, Force India e Williams - si troverebbero in difficoltà, poiché a loro volta usano proprio motori Mercedes, Ferrari e Toyota. Car. Sol.

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