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Mourinho sorride e ringrazia Ranieri

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Siè partiti dalla forzata rinuncia a Maicon, poi altri acciacchi significativi e infine anche le squalifiche, tanto da dover fare a meno, a Verona, dell'uomo di tutti i miracoli, Zlatan Ibrahimovic. Due volte in vantaggio, ha concesso la rimonta a un Chievo che vale certamente più della sua classifica, ma si è anche giovato del basso livello di attenzione della difesa nerazzurra, logico il malumore di Mourinho: che comunque («adesso bastano cinque punti») ha voluto vedere il bicchiere mezzo pieno, e sicuramente avrà dedicato la serata al posticipo, con inevitabile appoggio morale agli juventini. La Roma ha tenuto il sesto posto, dopo avere rischiato il naufragio a Cagliari, dove il momento di profondo disagio psicologico è illustrato dal gollonzo confezionato, per Acquafresca, da un paio di interventi comici rifiniti da quello che sarà fino al termine il portiere titolare. Buona la reazione caratteriale che ha fruttato il pari, ma la vera Roma l'avevamo perduta per strada da un pezzo. Gara da rose e fiori, finita maluccio per la scenata dei sardi sul gol di Perrotta: vero che Cossu era a terra, però lontano dall'azione, vero anche che il Cagliari aveva la palla e ha continuato placidamente a giocare. Mani addosso tra Totti e Daniele Conti, logicamente inorridito papà Bruno. Spalletti continua a sfuggire, giustamente, alle tentazioni sulla definizione del suo futuro, ma almeno è coerente nel ribadire che bilancio, e conseguenti decisioni, arriveranno soltanto a campionato chiuso. Altre, in questo momento, sono le blindature alle quali la società tiene realmente, anche se il popolo romanista le apprezza pochissimo. Per l'Europa, il conforto di avere tenuto a distanza proprio il Cagliari e soprattutto il Palermo, caduto a Siena. Poca fortuna per il Torino, il Bologna tiene accesa una fiammella, così come il Lecce, Chievo ormai sereno, Reggina ormai quasi spacciata. Gianfranco Giubilo

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