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L'Italia dei ko «prevedibili» deve rialzarsi

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Nelmandare in archivio gli Internazionali d'Italia si registrano con amarezza i mediocri risultati dei nostri giocatori. Appena meglio, ma su livelli piuttosto bassi, le giocatrici che hanno raggiunto il terzo turno con la Pennetta per un bilancio complessivo di tre vittorie e 6 sconfitte mentre nessuno dei nostri uomini ha superato il secondo turno con un bilancio di 2 vittorie e 6 sconfitte. Il totale azzurro è stato di 5 vittorie e 12 sconfitte per una percentuale del 29 per cento che è più bassa di quella che il nostro tennis normalmente registra nei tornei del Grande Slam. Era legittimo sperare che nel torneo di casa i nostri giocatori potessero far meglio, invece per i segnali di ripresa bisognerà aspettare ancora. L'aspetto più negativo di questo consuntivo è che, se si fa eccezione per la disastrosa prestazione di Simone Bolelli, quasi tutte le sconfitte dei tennisti azzurri erano purtroppo pronosticabili. In altre parole è il livello generale del nostro tennis che lascia a desiderare. Anche le ragazze, che pure erano reduci dall'impresa compiuta in Federation Cup, non hanno avuto fortuna. Flavia Pennetta è stata brava a strappare un set alla Kuznetsova ma il 6-0 subito nel terzo non lascia spazio alla recriminazioni. Per quanto riguarda l'esito degli Internazionali al buon esito della settimana maschile (tutto esaurito nelle ultime tre giornate) hanno fatto seguito i consueti e desolanti vuoti sulle tribune durante il torneo delle donne. Soltanto per le semifinali e per la finale è venuta un po' di gente ma ricordavo presenze più numerose per il torneo femminile quando il calendario aveva una sequenza più favorevole (prima le donne e poi gli uomini). Le cifre registrano un incremento del 2 per cento degli spettatori e nessuno le vuole smentire ma le tribune semivuote in alcune giornate della seconda settimana non costituivano una buona immagine. Sul piano spettacolare le due finali non hanno offerto un grande spettacolo. La migliore partita degli internazionali è stata la semifinale tra la Safina e Venus Williams. Comunque i due tornei consegnano all'albo d'oro i nomi di due numeri uno, lo spagnolo Nadal e la russa Safina, e questo costituisce una verifica della qualità degli Internazionali. Se poi la Safina non regge il paragone con le migliori giocatrici del recente passato non è colpa di nessuno.

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