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Solo Unicredit può sbloccare una trattativa impossibile

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ovviamente!Il giorno dopo l'uscita pubbliac di Francesco Angelini e la replica «seccata» di Rosella Sensi, attorno alla società giallorossa ha regnato il silenzio. O meglio, nessuna delle parti interessate a un'eventuale trattativa ha battuto ciglio: e probabilmente sarà così anche nei prosismi giorni, almeno finché non saranno le carte a parlare. Dopo il confronto a distanza, durissimo, sembra difficile immaginare un incontro chiarificatore o passi di avvicinamento: da una parte e dall'altra. Angelini ha parlato da impenditore, ma soprattutto da tifoso della Roma criticando chiaramente l'operato dell'attuale proprietà. Che, puntualmente, ha replicato diffidando chi si vuole fare pubblicità con la Roma. Ma chi Angelini? Mah... A questo punto appare evidente come, per poter arrivare a un'intesa o comunque aprire un eventuale tavolo di trattativa, ci sarà bisogno di una intermediazione. Chi? La banca ovviamente. Unicredit, pur confermando più volte di non voler metter pressione alla famiglia Sensi, ha interesse a tutelare il suo credito e magari anche a «rientrare» (in parte o in todo è tutto da verificare) dell'esposizione. Svolgerà quindi un ruolo primario nell'immediato futuro. Chi invece sembra aver già deciso da che parte stare è il popolo romanista. Il tam tam radiofonico nella capitale è stato più che chiaro e i due striscioni apparsi ieri fuori ai cancelli del Fulvio Bernardini lo sono stati altrettanto. «Rosella c'è poco da litigà, te ne devi annà» e «Rosella sbrigati, con Angelini ci passa il mal di testa», sono nette espressioni dell'animo romanista. I tifosi, in quanto tali, vogliono «solo» una grande Roma e poco importa loro se sia targata Sensi o Angelini.

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